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"Brugni: mente sapendo di mentire"

Ascoli Piceno | Catalucci:"Tempestivo nel mischiare le carte, tenta di difendere e allentare la morsa che si sta stringendo sul suo amico di partito assessore Tega"

di Emidio Catalucci

Per il consigliere comunale , nonché provinciale, Brugni di A.N. il tempo sembra essersi fermato o, forse, ha perso qualche battuta in quest’ultimo anno , dovuta ai troppi impegni nei due consessi.
Oppure era momentaneamente assente in consiglio provinciale, come gli succede spesso in Comune, quando il 27 luglio 2004 ci fu la risposta all’interrogazione di Crescenzi, sul tema, vecchio di almeno tre anni, che oggi in modo strumentale e falso ripresenta solo sui giornali.
 
Tempestivo nel mischiare le carte, da buon prestigiatore, tenta di difendere e allentare la morsa, non solo per le polizze assicurative, che si sta stringendo sul suo amico di partito assessore Tega.
 
Che guarda caso, proprio ieri in Consiglio Comunale,  è stato investito da una precisa critica che lo riguarda  circa le sottoscrizioni di polizze assicurative avvenute senza la dovuta evidenza pubblica ovvero senza gara pubblica per l’aggiudicazione. A nome e per conto di una società partecipata interamente dal Comune, quindi pagata con soldi pubblici.
E posso assicurarlo che la cosa, per lui, non finisce qui.
 
Ci vuole, infatti, una bella dose di menzogne e di falsità mettere le due questioni sullo stesso piano.
Alcune precisazioni di merito sono d’obbligo alle accuse infondate e false di Brugni, anche se la strumentalizzazione politica dell’azione nervosa, indispettita e fuorviante di A.N. è sotto gli occhi di tutti.
 
I bandi di accesso relativi ai progetti di ricerca e/o esperienza lavorativa per laureati e diplomati prevedevano che gli stessi tirocinanti contraessero, singolarmente e personalmente, apposite polizze assicurative RCT e di polizze che li coprissero dal rischio di infortuni in impresa.
 
La Provincia non stipulò nessun tipo di polizza assicurativa con nessuna agenzia, si impegnò solo a rimborsare fino a 180 euro i ragazzi che sceglievano la propria personale assicurazione.
I 1041 laureati e diplomati (e non 1300 come dice Brugni) hanno quindi stipulato polizze assicurative contattando personalmente qualsiasi agenzia di assicurazioni locale.
 
Non c’è stata, come si vuole insinuare una azione monopolistica di una solo agenzia rispetto a tutte le altre. O di una affidamento diretto. Tra l’altro risulta che la metà dei ragazzi abbiano contrattato una polizza con l’Unipol, l’altra metà hanno scelto altre compagnie.
 
 Questo dovrebbe far capire a tutti, ho dubbi sulla capacità di Brugni di farlo, delle balle raccontate dallo stesso circa la presunta provvigione ottenuta dalle compagnie (20%). A queste condizioni (180 euro di rimborso) e per la complessità della polizza (assolutamente nuova), credo che qualunque agenzia coinvolta nell’operazione non abbia avuto una provvigione superiore al 7-8%.
           
Le condizioni di polizza RCT e infortuni del bando in questione (2004) erano identici a quelli richiesti in precedenza nei 3 bandi precedenti: due nell’anno 2002 e uno nell’anno 2003. Ne deriva che tutte le agenzia assicurative di Ascoli erano a conoscenza dell’iniziativa e quindi pronte e preparate (vista la grande diffusione e riscontro positivo dell’iniziativa) a stipulare analoghe polizze come negli anni passati.
 
L’ultima gratuita grave menzogna, al limite della querela, riguarda il fatto dichiarato da Brugni, di cui si assume tutte le responsabilità, che siano arrivate ai ragazzi le lettere della compagnia di assicurazione quando la graduatoria definitiva dei 1041 tirocinanti non era ancora pronta né pubblicata.
 
La menzogna è presto scoperta dai fatti e dalla date: il 4 maggio 2004 con determina n. 280 veniva approvata la graduatoria dei titolari dei progetti di ricerca (1.041 ragazzi). Gli stessi erano già a conoscenza, dopo gli annunci fatti su tutti i giornali, che non vi sarebbe stata nessuna selezione, grazie ad uno sforzo economico eccezionale promosso dalla precedente amministrazione provinciale, e che tutti sarebbero stati titolari degli assegni di ricerca.
 
Come è prassi consolidata in Provincia, per iniziative analoghe, si era provveduto, a pubblicare tale graduatoria nel “Portale Lavoro” del sito web della Provincia. Per cui tutti, e dico tutti, a maggior ragione le compagnie assicurative della città, eventualmente interessate, avevano avuto la possibilità di accedere a tale Portale per conoscere tutti i dettagli della graduatoria.
 
In data 5 maggio 2004 la compagnia Unipol chiedeva formalmente l’accesso in visione della determina n. 280 del 4 maggio che le veniva concesso in base al regolamento vigente. Le lettere della Provincia ai diretti interessati sono state spedite con ritardo, anche perché si doveva ancora stabilire i tempi, gli orari e i luoghi dove convocare gli oltre 1000 borsisti per le prime riunioni preliminari a Fermo, San Benedetto del Tronto ed Ascoli.
 
Non vorrei che il consigliere Brugni, a corto di argomenti e per confondere di nuovo le acque, riproponesse di nuovo la solita storia tra qualche anno per coprire le vergogne dei suoi amici di partito.

20/10/2005





        
  



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