Presentato questa mattina in una riunione all’Hotel Marche, il prospetto di Responsabilità Sociale d’Impresa, previsto dal Progetto regionale SIRM (Sistema Impresa Responsabile Regione Marche), promosso dalla Regione Marche (Assessorato alla Formazione e Lavoro) e gestito dall’ARMAL (Agenzia Regionale Marche Lavoro), di concerto con l’Istituto per lo Sviluppo Etico, la cooperativa Officina Etica e l’Associazione Euromediterranea. La Presidente di quest’ultima, la dott.ssa Assunta Cassa, ci illustra la natura della proposta.

Oltre alla diffusione della cultura della responsabilità sociale nelle imprese, aumentando competitività e dinamicità, cosa si propone il Sirm?
Il progetto punta a coinvolgere le imprese selezionate e già in regole con tutte le norme vigenti sulla tutela, ad investire tempo e risorse nel capitale umano. Creare un ambiente salubre non solo dal punto di vista strutturale, ma soprattutto relazionale. Abbiamo lavorato per promuovere lo sviluppo sostenibile, e creare in alcune imprese marchigiane, la responsabilità verso il sociale.

Perché le imprese in cui verrà favorita la sperimentazione sono quelle nel settore turistico-alberghiero, vitivinicolo e edile-impiantistico?
Perché oltre ad avere le potenzialità per creare un circolo virtuoso, sono settori trasversali in tutta la regione e non in crisi. Quindi non li sovraccaricheremo con la partecipazione al progetto, che in questa prima fase di sperimentazione, durerà un anno. Tra un mese inizierà a coinvolgere le imprese scelte, fino a giugno 2006.

Ci può parlare più nello specifico delle fasi del progetto?
Certo, dopo le analisi e gli approfondimenti necessari abbiamo creato gli organi preposti e iniziato a coinvolgere gli stakeholders. La creazione di un Disciplinare Tecnico di Territorio è praticamente conclusa. Ora sarà necessario formare gli auditors regionali per applicarla e avviare un’azione pilota di adeguamento alle prassi socialmente responsabili. Poi l’ultima fase sarà quella della comunicazione e diffusione dei risultati.

Ci saranno quindi delle verifiche?
Si, sperimentali e poi la Regione provvederà per farne altre più sistematiche, per proporre eventualmente degli incentivi in futuro. Perché ovviamente questo è un progetto pensato per durare e diffondersi.

Può farci infine degli esempi di quelle che sono imprese socialmente responsabili?
Sono quelle ad esempio che dispongono di asili nido per i figli dei dipendenti, o che usano fonti di alimentazione a risparmio energetico o ecocompatibili. Penso anche a chi s’impegna nel sociale, nella promozione culturale e perché no, nell’attuare una politica di trasparenza con i consumatori.

Il Progetto Sirm intende creare una situazione favorevole alla diffusione della Responsabilità sociale, sensibilizzandone ai principi e mediando tra le parti interessate. Ecco perché la scelta è caduta ai settori suddetti, per la loro alta visibilità, la crescita costante e i contatti extraregionali. Il percorso che le imprese intraprenderanno, contribuirà allo sviluppo sostenibile all’economia marchigiana, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente sarà applicabile a qualsiasi organizzazione, indipendentemente dalla dimensione, dal settore e dalla tipologia delle stesse.