Nota del presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi, sulle Primarie del Centro Sinistra
| MACERATA - La provincia di Macerata è prima fra le province marchigiane nel rapporto tra voti al Centro sinistra e votanti alle primarie.
di Giulio Silenzi *
“Nel rapporto tra aventi diritto al voto e partecipanti alle primarie, la Regione Marche (29,2%) è seconda solo all’Emilia (32%); la provincia di Macerata (24.378 votanti) è prima fra le province marchigiane nel rapporto tra voti al Centro sinistra e votanti alle primarie.
Una grande soddisfazione per tutto il Centro sinistra maceratese e soprattutto per chi, come me, è sempre stato favorevole a questo metodo per indicare i candidati, anche prima delle scelte referendarie dei primi anni ’90. Un risultato eccezionale che ci consegna un Paese civile, in cui i cittadini vogliono esprimersi e contare.
Questa è la prima valutazione che tutti debbono fare sulle Primarie: i cittadini, si sono dimostrati più avanti di quegli stessi uomini politici di centro-sinistra che pensavano che quello di domenica sarebbe stato un flop.
Enormemente più maturi, poi, dei dirigenti della Casa della Libertà che non solo ignorano le Primarie come metodo democratico e di partecipazione, ma che stanno approvando una legge che, in un colpo solo, mette le scelte dei candidati tutte nelle mani delle segreterie dei partiti, vanifica le garanzie di governabilità, annulla le conquiste di trasparenza dei referendum dell’inizio degli anni ’90.
Posizioni oscurantiste e irresponsabili che, più che danneggiare il Centro Sinistra, danneggeranno il Paese e le sue Istituzioni in maniera profonda. Una valutazione che invece riguarda specificamente il Centro Sinistra e l’Unione è che ovunque domenica i cittadini che facevano la fila nei seggi chiedevano in primo luogo ‘unità’. Unità delle forze dell’Unione, unità attorno al leader prescelto, unità del programma di Governo.
Per me è assolutamente evidente che questo affetto, soprattutto di fronte alle nuove scandalose leggi elettorali proposte dalla CdL, impone ai riformisti dell’Unione di rimettere in campo il progetto politica dell’Ulivo. Una forza che metta insieme le migliori esperienze socialiste, cattoliche, repubblicane e liberali del nostro Paese; una forza riformista che funzioni come punto di stabilità e di orientamento per tutta l’Unione. Una forza che raccolga e sviluppi le indicazioni di Romano Prodi, leader del prossimo Governo.
L’indicazione, che bisogna raccogliere, degli elettori delle Primarie è che i processi politici positivi non vengono esclusivamente dalle Direzioni nazionali dei partiti, ma a volte promanano anche direttamente dal popolo e, quando questo accade, tradire quelle indicazioni è sempre un gravissimo errore politico. La dimensione e la diffusione del voto alle Primarie devono suggerirci quindi di riprendere il progetto dell’Ulivo, come garanzia di unità del Centro Sinistra, a partire dal territorio, dalla dimensione comunale e provinciale, se non altro perché è lì che si combatterà la prossima competizione elettorale.
Non bisogna rinviare i processi di federare i gruppi consiliari, portando più avanti il primo positivo passo compiuto dai Gruppi di maggioranza del Consiglio provinciale di Macerata, è urgente riaprire il confronto tra le segreterie dei partiti per unificare l’azione politica e prevedere nuovi livelli organizzativi unitari. Sulla spinta delle primarie, bisogna dare all’Ulivo una spinta dal basso che aiuti le Direzioni nazionali ad affrontare la prossima fase politica”.
*Presidente Provincia Macerata
Una grande soddisfazione per tutto il Centro sinistra maceratese e soprattutto per chi, come me, è sempre stato favorevole a questo metodo per indicare i candidati, anche prima delle scelte referendarie dei primi anni ’90. Un risultato eccezionale che ci consegna un Paese civile, in cui i cittadini vogliono esprimersi e contare.
Questa è la prima valutazione che tutti debbono fare sulle Primarie: i cittadini, si sono dimostrati più avanti di quegli stessi uomini politici di centro-sinistra che pensavano che quello di domenica sarebbe stato un flop.
Enormemente più maturi, poi, dei dirigenti della Casa della Libertà che non solo ignorano le Primarie come metodo democratico e di partecipazione, ma che stanno approvando una legge che, in un colpo solo, mette le scelte dei candidati tutte nelle mani delle segreterie dei partiti, vanifica le garanzie di governabilità, annulla le conquiste di trasparenza dei referendum dell’inizio degli anni ’90.
Posizioni oscurantiste e irresponsabili che, più che danneggiare il Centro Sinistra, danneggeranno il Paese e le sue Istituzioni in maniera profonda. Una valutazione che invece riguarda specificamente il Centro Sinistra e l’Unione è che ovunque domenica i cittadini che facevano la fila nei seggi chiedevano in primo luogo ‘unità’. Unità delle forze dell’Unione, unità attorno al leader prescelto, unità del programma di Governo.
Per me è assolutamente evidente che questo affetto, soprattutto di fronte alle nuove scandalose leggi elettorali proposte dalla CdL, impone ai riformisti dell’Unione di rimettere in campo il progetto politica dell’Ulivo. Una forza che metta insieme le migliori esperienze socialiste, cattoliche, repubblicane e liberali del nostro Paese; una forza riformista che funzioni come punto di stabilità e di orientamento per tutta l’Unione. Una forza che raccolga e sviluppi le indicazioni di Romano Prodi, leader del prossimo Governo.
L’indicazione, che bisogna raccogliere, degli elettori delle Primarie è che i processi politici positivi non vengono esclusivamente dalle Direzioni nazionali dei partiti, ma a volte promanano anche direttamente dal popolo e, quando questo accade, tradire quelle indicazioni è sempre un gravissimo errore politico. La dimensione e la diffusione del voto alle Primarie devono suggerirci quindi di riprendere il progetto dell’Ulivo, come garanzia di unità del Centro Sinistra, a partire dal territorio, dalla dimensione comunale e provinciale, se non altro perché è lì che si combatterà la prossima competizione elettorale.
Non bisogna rinviare i processi di federare i gruppi consiliari, portando più avanti il primo positivo passo compiuto dai Gruppi di maggioranza del Consiglio provinciale di Macerata, è urgente riaprire il confronto tra le segreterie dei partiti per unificare l’azione politica e prevedere nuovi livelli organizzativi unitari. Sulla spinta delle primarie, bisogna dare all’Ulivo una spinta dal basso che aiuti le Direzioni nazionali ad affrontare la prossima fase politica”.
*Presidente Provincia Macerata
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21/10/2005
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