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"Tutto Heimat": l’opera cinematografica più straordinaria degli ultimi trent’anni

Grottammare | Il prossimo appuntamento da non mancare è per venerdì 28 ottobre alle ore 21.30 presso la Sala Kursaal a Grottammare.

Dopo il successo delle prime cinque serate, prosegue la grande rassegna che il Cineforum Buster Keaton e il Cineforum Blow Up hanno dedicato ai tre capolavori del regista tedesco Edgar Reitz: Heimat, Heimat 2 e Heimat 3.

La saga della famiglia tedesca dei Simon prosegue con il racconto degli anni del secondo dopo guerra, con lo sconvolgente ritorno di Paul Simon che, uscito di casa per "prendere una birra" nel 1928 (durante il primo episodio), ha abbandonato moglie e figli e riappare all'improvviso dopo 18 anni nel corso dei quali ha fatto fortuna negli Stati Uniti. L'invito a partecipare è rivolto anche a coloro che non hanno potuto seguire le prime proiezioni dato che il filo narrativo è facilmente riannodabile ed ogni episodio si apre con il riassunto delle puntate precedenti proposto con abile ed originale invenzione attraverso l'album fotografico realizzato proprio da uno dei personaggi della storia.

VENERDI' 28 ottobre - Sala Kursaal Grottammare - ore 21.30

8. L'americano – 1945/1947 [102’]

Alla fine della seconda guerra mondiale la gente si abitua in breve tempo alle forze d'occupazione. Nell'estate del '46, arriva in paese una limousine, da cui scende un uomo in cappotto di cammello. Chiama i Simon; vista la porta chiusa si reca nella cucina e dà un colpo di martello sull'incudine così che tutto il villaggio ne riecheggia. Katharina, che era al cimitero sulla tomba del marito, capisce all'istante che, dopo 18 anni, suo figlio Paul è tornato dall'America. Nella cucina della casa dei Simon, gremita di gente, Paul Simon e sua moglie Maria passano tutto il tempo a guardarsi. Ma è passato troppo tempo e le cose non saranno più come prima. Torna Anton dalla Russia, Paul riparte. La successiva morte di Katharina è la fine di un'epoca.


RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

1. Nostalgia di terre lontane – 1919/1928

Al suo ritorno dalla prigionia nel 1919, Paul Simon costruisce, nella soffitta della casa paterna, la prima radio di Schabbach. Poi si sposa con Maria Wiegand, la figlia del borgomastro, dalla quale ha due figli: Anton ed Ernst. In un caldo giorno d'estate, Paul Simon esce di casa: alla moglie dice di voler andare a bere una birra. Di fronte alla mescita decide diversamente: prosegue oltre fino all'America.

2. Il centro del mondo – 1929/1933

Rimasta sola, Maria alleva i figli. Suo fratello Eduard, recatosi a Berlino per curare i polmoni, incontra in un locale malfamato Lucie e la sposa. Insieme tornano a Schabbach, dove - come lei noterà - tutto è ancora intatto. Anche le celebrazioni per l'ascesa di Hitler al potere non sembrano ledere l'innocenza del posto. Solo Katharina, la vecchia madre di Paul, capisce la situazione: "Si deve aver anche paura di andare a dormire".

3. Natale come mai fino allora - 1935

Eduard, nel Partito Nazionalsocialista già dai tempi di Berlino, diventa borgomastro. Le ambizioni di Lucie sono soddisfatte dalla costruzione di una grande villa, ma la donna vorrebbe che il marito facesse carriera a Berlino. Quando Wielfried Wiegand, il fratello di Maria, ufficiale delle SS, racconta di un viaggio che prominenti capi nazisti intendono compiere nella regione, lei perde quasi la testa pensando di ospitarli.

4. Via delle alture del Reich - 1938

Nel '38 arrivano 6.000 uomini per costruire una via militare tra Coblenza e Treviri. Tra questi l'ingegnere Otto Wohlleben. Maria ha adesso 38 anni: "Io il coraggio ce l'avrei e comincerei di nuovo daccapo". Ad una serata di ballo nella sala del villaggio, Otto e Maria si confessano il loro reciproco amore.

5. Scappato via e ritornato – 1938/1939

In autunno giunge una lettera di Paul Simon dall'America: ha fatto fortuna e a Detroit possiede addirittura una fabbrica. La lettera provoca più sgomento che gioia. La felicità di Maria è ancora una volta sconvolta, anche perché Otto deve ripartire. Paul non riesce a sbarcare anche perché poco dopo, il 1° settembre '39, Hitler dichiara guerra alla Polonia.

6. Fronte interno - 1943

Tutti gli uomini sono al fronte, tranne i malati e Wielfried, dirigente della locale sezione del partito. Martha, la ragazza di Anton, giunge a Schabbach in avanzato stato di gravidanza. Maria accoglie la ragazza e le mostra anche Hermann, il figlio di 4 anni avuto da Otto. Il matrimonio tra Martha e Anton avviene per procura. Ernst, che è aviatore, getta sul villaggio un mazzo di 50 garofani destinati alla sposa e Lucie prolunga il ricevimento nuziale con un concerto nella sua villa.

7. L'amore dei soldati - 1944 Incaricato di un'azione di disinnesco, Otto predispone il viaggio in modo da poter pernottare a Schabbach. Nella notte, stormi d'aerei sorvolano la regione. Stretti uno all'altro Otto e Maria ripensano ai tempi felici. Arriva il giorno e con esso anche l'ora dell'addio. Otto morirà disinnescando la bomba. Di lì a poco tempo finisce la guerra: gli americani requisiscono la villa di Lucie.

Presentazione della rassegna

Per la stagione 2005-2006 il Cineforum Buster Keaton di San Benedetto del Tronto e il Cineforum Blow Up di Grottammare, entrambi aderenti alla Federazione Italiana Cineforum, hanno deciso di proporre, con una straordinaria collaborazione, un evento di dimensioni e qualità eccezionali: i tre capolavori del regista tedesco Edgar Reitz – Heimat, Die Zweite Heimat (Heimat 2) e Heimat 3. Da settembre a marzo l’intera programmazione del Cineforum Blow Up sarà impegnata nella proiezione di Heimat e Die Zweite Heimat (presso la Sala Kursaal a Grottammare), mentre tra marzo ed aprile 2006 il Cineforum Buster Keaton proporrà il recente Heimat 3 (presso il cinema Calabresi). Una programmazione che permetterà agli appassionati del grande cinema di vedere o rivedere nella loro interezza le tre formidabili opere che, seguendo le vicissitudini della famiglia Simon, ci raccontano la storia della Germania e dell’occidente europeo dal 1919 al 2000.

HEIMAT di Edgar Reitz (Germania, 1984) - durata: 15 ore e 40 minuti

Heimat è la patria. Non però nel senso di terra dei padri. Per questo, il tedesco ha Vaterland. In Heimat non c’è il succedersi delle generazioni, dai padri ai figli e ai figli dei figli. In essa è contenuto invece Heim, casa. Heimat è dunque la casa di un popolo intero, la casa nella quale si nasce si vive e si muore, la casa da cui si parte e a cui si torna. Grande saga familiare e, contemporaneamente, di tutto un villaggio (Schabbach), il film ripercorre la storia tedesca dal 1919 al 1982 e, come dice lo stesso Reitz, si propone come antidoto contro lo “shock tedesco della memoria”.

Al centro è il personaggio di Maria (Marita Breuer), nata nel 1900, seguita dalla giovinezza fino alla morte. Si sposa dapprima con il figlio del fabbro del villaggio Paul Simon da cui ha due figli, Anton ed Ernst. Improvvisamente, senza motivi apparenti, Paul l’abbandona per andare in America. Il ragazzo più grande, Anton, entra nel 1934 nella Hitler jugend. Nel frattempo Maria si lega con l’ingegnere Otto Wohlleben, da cui ha un terzo figlio, Hermann. Allo scoppiare della guerra Anton ed Ernst sono richiamati, ma riescono a tornare sani e salvi. L’atmosfera cambia del tutto, naturalmente, dopo la fine del conflitto. Maria vive la progressiva affermazione dei figli: Anton diventa proprietario di una fabbrica, Ernst è un antiquario molto famoso ed Hermann, che ha coltivato la sua passione per la musica, ha grande successo come compositore. Heimat si chiude con la morte di Maria, che non ha mai potuto realizzare il sogno di lasciare il villaggio natale.

24/10/2005





        
  



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