Promosso e sostenuto dall'UDC e dalla CDL, con la decisa opposizione del centro sinistra, che ne ha sottolineato la onerosità, è passato nella commissione bilancio il parere positivo di competenza sulla norma interpretativa dell'applicazione dell'ICI sugli immobili di proprietà di enti e soggetti che operano senza fini di lucro, anche per attività commerciali. Gli emendamenti 7.16 (a firma del relatore Pedrizzi di AN) e 7.17 (a firma di Eufemi dell'UDC) al DL 30/09/2005, n.203, in corso di esame nella commissione finanze del Senato.

La norma interpretativa è stata convintamente sostenuta dal Sen.Amedeo Ciccanti, che in forza di tale impostazione ne ha escluso la onerosità, in quanto esplicativa di una volontà del legislatore, che con l'art.7 - comma 1 - lett.i) del D.Leg.vo 30/12/1992, volle individuare quali immobili dovessero essere esenti dall'imposta comunale.

Secondo il Sen.Ciccanti, l'intento del legislatore prescindeva dalla natura eventualmente commerciale, perchè comunque l'introito percepito dall'ente o soggetto proprietario, ha finalità sociali che sono proprie delle finalità dello stesso proprietario.

Sul punto il Sen.Ciccanti ha evidenziato come "non si capisca perchè si parli tanto di terzo settore e di sostegno alle attività 'no profit', anche attraverso defiscalizzazioni e contributi e poi ci si meravigli se si esentano dall'ICI immobili che gestiscono bilanci 'no profit', anche se attraverso attività commerciali, perchè esercitate in regime privatistico e di mercato".

"Molti comuni - ha concluso il Sen.Ciccanti - hanno voluto iscrivere a ruolo l'imposta in modo unilaterale, con interpretazioni di convenienza rispetto ai propri bilanci, ancorchè la stessa magistratura adita abbia interpretato la volontà del legislatore in modo favorevole ai comuni, ma l'approvazione di oggi mette fine ad interpretazioni di convenienza o di parte".