Meno male che la saggezza dei comici è più incisiva ed arriva diritta al cuore del problema al contrario della involuta seriosità di certi personaggi che appannano la stessa idea di democrazia.

E’ Benigni a ricordare Voltaire: "Non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu possa dirlo".

 

E così mentre sullo schermo tv veniva offerta una lezione magistrale sulla democrazia, nel piccolo della nostra comunità si scriveva un’altra pagina di diritto che però è stata subito “girata” per non farla leggere troppo in giro.

 

In ordine alle incompatibilità del Sindaco a presiedere 4 società partecipate dal Comune di Ascoli Piceno, in Tribunale, a cui la minoranza si era rivolta per un’azione popolare, visto il consueto silenzio del Consiglio Comunale, il difensore dell’ing. Celani ha chiesto di non discutere dell’argomento perché cessata la materia del contendere ovvero visto che il Sindaco si è dimesso immediatamente ed irrevocabilmente non occorre più discuterne.

 

Come dire? La minoranza ha avuto ragione, piena e legittima. Su tesi dichiarate fondate illustrate dall’avv. Raffaele Marinucci, che ringraziamo pubblicamente.

 

Ma ancora stonano le affermazioni del Sindaco che sulle partecipate si è sempre dichiarato certo di ottenere una sua riabilitazione e di avere conferma dal Tribunale della bontà del suo convincimento: forse non ha mai ascoltato il suo avvocato o semplicemente, come al solito, stava raccontando una storia diversa.

 

Affermazioni pubbliche improntate alla ricerca di un confronto per far valere le proprie ragioni ma in aula l’avvocato difensore non ha potuto che evidenziare il fatto che il suo assistito si era dimesso, di fatto riconoscendo la bontà della contestazione, evitando così al Tribunale di entrare nel merito della vicenda (e cioè il contrario di quello che si andava paventando).

 

Si badi: una condotta personale in cui nulla c’entra il Comune ed è quindi quanto meno discutibile l’attivazione dell’Avvocatura Comunale stessa a cui era stato inviato il ricorso solo per opportuna conoscenza.

 

Ma nel merito è certo che ora si pone il problema per il Consigliere comunale che siede nel CdA di una di queste società e dei tre Assessori che governano le partecipate. Ma su questo il Consiglio ha preferito rinviare la trattazione e il Presidente Camela ha, nel frattempo, dimenticato di comunicarlo alla Commissione: aspetteremo, ancora, tra pareri che rimbalzano e competenze da assegnare. E non è la prima volta.

 

Fino a quando non verrà il giorno in cui dovremo scrivere a Roberto Benigni, il comico, grande regista e grande attore: sarà la cosa più seria che si potrà fare vista l’assistenza e la tutela della legalità che viene assicurata in Comune.

 

Quel giorno non ci sentiremo sconfitti: perché ci saremo comunque impegnati per la democrazia ovvero confrontarsi sulle ragioni, lasciando stare muscoli e minacce, anzi rispettando, e sarà una vera novità, chi non la pensa come noi permettendogli di esprimersi e di discutere.