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Alceo Spinozzi in replica a Santori

San Benedetto del Tronto | "Di promesse in campagna elettorale se ne fanno tante, poi occorre dare seguito con i fatti...".

di Alceo Spinozzi *


L’intervento di Vittorio Santori del 10/11 u.s. sul candidato Sindaco di San Benedetto del Tronto mi suscita alcune istintive riflessioni. E’ sempre un elemento di apprezzabile rilievo mostrare un sentito interesse per un argomento così importante come la scelta del candidato Sindaco e fa certamente piacere che a farlo sia l’esponente del partito che in questi ultimi tempi ha connotato di curiosi episodi le vicende politiche cittadine (sostegno a Martinelli si, sostegno a Martinelli no, con tanto di feroci divisioni, minacce di commissariamento, revoca di cariche e via dicendo).

Che il programma sia un aspetto importante è fuor di dubbio, ma alla gente comune interessa così tanto andarsi a fare uno studio accurato sui programmi delle varie coalizioni prima di decidere a chi assegnare il proprio voto? Per quanto riguarda la coalizione di centro destra gli aspetti più qualificanti li conoscono pure quei pochi cani randagi che riescono ancora a sottrarsi al cappio.

Non dovrebbero esserci grosse rivoluzioni rispetto al sentiero tracciato dalla decaduta amministrazione e cioè completamento del lungomare, completamento dell’isola pedonale, sistemazione di piazze, vie, fognature, per citare alcune opere pubbliche. Poi c’è il problema dell’inquinamento e del traffico, la necessità dei parcheggi, la copertura dell’albula per ridare fiato a commercianti del centro. C’è ancora lo spettro della crisi del settore turistico su cui bisogna intervenire con interventi strutturali.

C’è da intervenire energicamente sulla marineria con le gravi difficoltà che sta attraversando. Sulla cultura per ridare slancio ad un settore a cui molti guardano sempre con maggiore interesse. Insomma, io sono del parere che se confrontassimo i programmi dei vari partiti troveremmo una identica unità d’intenti almeno per l’80/90% di essi. Quindi, secondo me, non è questo aspetto che va rigorosamente perseguito in questo momento. Cosa ben più importante ed urgente è invece definire le candidature: in primis quella del Sindaco e subito dopo quella dei consiglieri comunali. E’ un argomento di primaria importanza poiché è impensabile che ci si possa ripresentare al cospetto dell’elettorato con le stesse persone che hanno creato non poche difficoltà all’amministrazione ma soprattutto alla cittadinanza.

E’ inconcepibile pensare di ripresentare buona parte di quei soggetti che con un miserevole pugno di voti ne hanno combinate di tutti i colori (sfiduciata la giunta, tenuto in ostaggio il sindaco, decapitati assessori, imposte scelte ed indirizzi sotto l’arma del ricatto del voto in consiglio e così via). Bisogna fare pulizia di tutti quei cialtroni che hanno tradito il mandato popolare a vantaggio di chissà quale interesse da perseguire. Non è più tempo di avventurieri o di opportunisti. Bisogna avere il coraggio di rinnovare per presentarsi al cospetto della gente e chiedere la fiducia per un secondo mandato. Non sarà facile ma è doveroso perseguire questo obiettivo, non insistere con la storia del programma che non incanta più nessuno.

Le promesse in campagna elettorale se ne fanno tante, poi occorre dare seguito con i fatti e per poter avere le necessarie garanzie l’elettorato ha bisogno di affidare un incarico così importante a gente seria, credibile, conosciuta, che possa spendere le proprie competenze, le proprie capacità ma soprattutto il riconosciuto senso di affidabilità, per realizzare i progetti ed i programmi di cui la città ha bisogno. Il candidato sindaco è una questione che va affrontata e risolta prima possibile. Non è pensabile di portare avanti tattiche dilatorie con scusanti sciorinate alla bisogna per arrivare, magari, a fine marzo e prendersi l’unico candidato rimasto in circolazione.

Se è questa l’intenzione delle varie componenti politiche della CDL, allora consiglierò all’UDC di scegliere immediatamente il proprio candidato sindaco, con le connotazioni che ho espresso poc’anzi ed iniziare la propria campagna elettorale confrontandosi con le famiglie, le comunità, le associazioni di categoria, i quartieri e via dicendo. Il tempo è un gran galantuomo con un solo difetto: va sempre di fretta.

12/11/2005





        
  



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