Autotrasportatori, no al blocco, la Cna/Fita non firma la bozza d'accordo del Governo.
San Benedetto del Tronto | Il segretario nazionale Longo, a San Benedetto, dichiara che "in un incontro separato con il sottosegretario Letta abbiamo avuto precise indicazioni sull'impegno del Governo a rovesciare il tradizionale approccio alle problematiche dell'autotrasporto."
di Roberto Valeri
Niente fermo dell’autotrasporto, almeno per il momento. Ma la Fita, il sindacato degli autotrasportatori appartenente alla Cna, non ha firmato la bozza di accordo presentata dal Governo a Palazzo Chigi. E dalle Marche parte una nuova strategia per far fronte ai problemi di una categoria che si sente con le spalle al muro, soprattutto per l’aumento esponenziale, in questi ultimi anni, del gasolio e dei pedaggi autostradali.
All’assemblea di categoria che si è svolta a San Benedetto del Tronto, grande partecipazione e toni accesi e preoccupati. Le Marche erano pronte al fermo – ha spiegato il presidente regionale della Fita, Lucio Barattini – ma non serve andare da soli sulle strade. Noi non vogliamo mandare allo sbaraglio i nostri associati.
L’ipotesi di accordo siglata da molte altre associazioni di categoria non è però giudicata nemmeno lontanamente adeguata al tragico momento che sta vivendo l’autotrasporto. Quest’anno – ha spiegato agli autotrasportatori dell’Ascolano e del Fermano Maurizio Longo, segretario nazionale della Cna/Fita – chiuderanno i battenti oltre 15mila imprese di autotrasporto. Non abbiamo firmato l’accordo perché ci ripropongono esattamente quello che hanno detto un anno fa. Non abbiamo bisogno di questo. In un incontro separato con il sottosegretario Letta abbiamo però avuto precise indicazioni riguardo l’impegno del Governo a rovesciare il tradizionale approccio alle problematiche dell’autotrasporto. Ci è stato infatti assicurato l’impegno a modificare la riforma del settore, a puntare con forza sullo strumento dei ricavi e quindi ai meccanismi di mercato per garantire alle aziende di autotrasporto la copertura dei costi per i servizi erogati. Copertura che non si può continuare a sperare sia garantita da interventi tampone, assolutamente non strutturali oltre che palesemente inadeguati.
Le Marche, e in particolare la zona di Ascoli e Fermo, come hanno sottolineato il segretario nazionale e il presidente regionale, diventeranno una sorta di campo di prova per verificare alcune strade percorribili per superare questo momento difficile. Dai controlli a chi sta sulle strade, tanti autotrasportatori stranieri ad esempio, senza rispettare le regole, all’accesso alla professione e ai rapporti fra chi eroga il servizio e chi ne usufruisce.
Ci vogliono interventi – è stata la conclusione del presidente Cna delle province di Ascoli e Fermo, Sandro Coltrinari – sul costo del lavoro, sui pedaggi e sugli oneri sociali. Ma come Cna, e qui nel nostro territorio lo stiamo già facendo, siamo attivi per trovare soluzioni che affrontino il problema non per una singola categoria ma in un contesto più ampio. Sia per quanto riguarda gli imprenditori coinvolti, sia per quanto riguarda le risorse presenti o reperibili sul territorio.
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21/11/2005
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