La Chiesa di S. Filippo di Treia ritorna agli antichi splendori
| TREIA - Sabato 17 dicembre 2005, ore 16.00, linaugurazione dopo il restauro
Finalmente la centralissima Chiesa di S. Filippo di Treia ritorna agli antichi splendori. E’terminato infatti il restauro che restituisce alla comunità locale ed al patrimonio dei beni culturali delle Marche uno dei suoi capolavori architettonici ed artistici del tardobarocco. Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione dopo il terremoto del 1997 infatti la Chiesa ha subito accurati lavori di restauro architettonico ed artistico che ne hanno esaltato le caratteristiche di eleganza ed armonia tipiche del Settecento marchigiano.
La Chiesa di S. Filippo a Treia è una delle più prestigiose nel novero delle ben 26 catalogate e studiate nelle Marche: un patrimonio, questo, “riscoperto” e pressoché inedito per la sua vastità, che ha conferito alla regione il primato nazionale della diffusione – per cronologia e quantità - della Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri, fuori di Roma, tra XVII e XVIII secolo.
L'erezione della Congregazione dell'Oratorio a Treia avvenne su concessione del Vescovo di Camerino nel 1631, anche se sin dal 1626 S. Filippo figurava tra i compatroni della città. Nel 1636 venne concesso dal Comune ai PP. dell'Oratorio il terreno per la costruzione della loro fabbrica conventuale, dove presisteva una cappellina dedicata a S. Antonio Abate; nel 1640 si iniziarono le fondamenta per l'Oratorio e nel 1641 erano in gran parte costruiti la chiesa primitiva ed il Convento Il cantiere proseguì lentamente con successivi completamenti sino al 1731 quando venne consacrato l'Altare maggiore dal vescovo Cosimo Torelli, mentre nel 1738 la chiesa, ricca di reliquie, venne aggregata alla Basilica Lateranense.
La chiesa seicentesca, più o meno completata, fu quindi oggetto di un nuovo progetto architettonico di ristrutturazione in pianta ed in facciata. Presentarono disegni vari architetti tra i quali G.B. Vassalli, G. Antinori e Pietro Augustoni; prevalse quest’ultimo - molto attivo per i Filippini nelle Marche - sulla base del cui progetto si pose solennemente la prima pietra del nuovo tempio nel 1767. Gli autori degli stucchi decorativi furono Raffaele Augustoni e Benedetto Silva. Su disegno dell’Antinori vennero invece realizzati i due edifici porticati posti ai lati della facciata della chiesa, rimasta poi non finita,. Il tempio completato e già consacrato nel giugno 1777, venne infine officiato il 26 maggio 1778, festa di San Filippo cui era stata intitolato, mantenendo assieme il vecchio titolo di S. Antonio Abate.
L'interno - fra i più eleganti del Settecento marchigiano - si presenta armonicamente articolato su di una originale e scenografica pianta barocca, a navata unica ma spazialmente bipartita, coperta da due campate voltate a vela con crociere di stucco e specchiature incorniciate e dipinte con l’iconografia dei Santi patroni e delle Virtù, sotto cui si affacciano due coppie di cappelle emicicle, con quattro altari; nelle nicchie agli otto angoli delle cappelle – con caratteristica sinergia compositiva tardobarocca – s’incastonano le statue dei Quattro Evangelisti e dei Quattro Dottori della Chiesa: espressive opere in stucco del prestigioso scultore vanvitelliano Gioacchino Varlè. Tra le opere pittoriche di maggior interesse spiccano le due pale d’altare del treiese di scuola romana Pasquale Ciaramponi.
L’inaugurazione ufficiale della Chiesa restaurata avverrà sabato 17 dicembre dalle ore 16,00, e si articolerà in un convegno sul tema “I Filippini a Treia. La Chiesa di S. Filippo tra storia e restauro” con le prestigiose relazioni di Padre Aldo Cerrato, Procuratore generale della Congregazione dell’Oratorio, del Prof. Arch. Fabio Mariano, ordinario presso l’Università Politecnica delle Marche e il Prof. Stefano Papetti, storico dell’arte e Direttore della Pinacoteca di Ascoli Piceno. Saranno illustrati nel dettaglio i lavori di restauro architettonico ed artistico e successivamente si parlerà della conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico locale con l’Assessore regionale alla cultura Giampiero Solari, il Vicepresidente della Provincia di Macerata Donato Caporalini ed altre autorità cittadine, provinciali e regionali.
Chiuderà un concerto dell’Orchestra da Camera “Accademia del Caffè 1764” di Bologna con musiche di Wolfgang A. Mozart.
Grande è la soddisfazione dell’Amministrazione Comunale per un’opera grandemente attesa, doverosa quindi questa cerimonia pubblica che corona anni di appassionato impegno e lavoro di molti.
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13/12/2005
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