Grottammare rivive lepoca sistina
Grottammare | Un vero successo la due giorni culturale e popolare in onore di Papa Sisto V. Dopo limportante convegno sullarte, straordinaria partecipazione alla messa solenne con le corali San Giovanni Battista e Crypta Canonicorum.

Foto di gruppo, con Don Giorgio e il Sindaco Merli
Una grande festa della cultura e, insieme, di popolo. La “due giorni” in onore di Papa Sisto V, al secolo Felice Peretti da Grottammare in occasione del 485° anno dalla nascita, è stato un evento sociale e artistico che ha fatto immergere il paese alto della località rivierasca nel pieno dell’epoca sistina.
Un “papa tosto” il grottammarese che in soli 5 anni di pontificato influenzò l’arte rinascimentale tanto che, nelle Marche grazie a lui, si parla di un secondo, tardo, Rinascimento. E’ quanto ha sostenuto il professor Germano Liberati di Fermo che ha tenuto un interessante convegno sull’arte ai tempi di Sisto V, mecenate e grande estimatore degli artisti, capace con i suoi vescovi marchigiani di dare un impulso unico a questa manifestazione dello spirito umano. Tralasciando lo stupendo reliquiario di Montalto Marche ormai universalmente noto, sono stati presi in esame reperti delle arti a torto definite “minori” come il magnifico pastorale conservato nel museo diocesano di Fermo, finemente intarsiato. E la decorazione della sala del Tesoro per la Santa Casa di Loreto, del Pomarancio.
Un tuffo nella più alta storia dell’arte marchigiana che ha fatto ricordare, se ancora ce ne fosse bisogno, come la regione al plurale possa vantare capolavori di valore internazionale la valorizzazione dei quali non soltanto è doverosa ma attiene all’identità locale.
Dello stesso tenore e molto partecipata è stata poi la messa solenne di martedì sera, in suffragio dello stesso Papa Sisto V in occasione della ricorrenza di Santa Lucia. Celebrata dal parroco Don Giorgio Carini nella omonima chiesa a precipizio sul mare fatta costruire dallo stesso Peretti mettendo a disposizione la sua casa paterna, è stata resa ancora più sentita dalla presenza di due importanti corali: di San Giovanni Battista con il maestro Massimo Malavolta che si è esibito in uno stupendo repertorio di canto gregoriano e la Crypta Canonicorum di Grottazzolina diretta dal maestro Emiliano Fenucci con Gianluigi Spaziani. Impreziosita dalla scelta delle musiche del Monteverdi, ha visto protagonista assoluto il restaurato organo della chiesa, un vero gioiello che Grottammare conserva tra i muri di una chiesa dall’acustica sublime.
Visto il tempo meteorologico inclemente, la festa popolare si è quindi conclusa nel chiostro della parrocchia di San Giovanni Battista, tra un bicchiere di vino cotto e la salsiccia arrosto, i fuochi d’artificio e la vernaccia. Ad entrambe le serate ha partecipato l’attento sindaco di Grottammare Luigi Merli.
Lodevole l’iniziativa, capace di coniugare il momento alto della cultura resa in modo semplice ed alla portata di tutti e quello della festa in perfetto spirito sistino. Un Papa che, dalle sue umili origini, fu chiamato al compito di guidare la cristianità in un momento storico nel quale questa faceva rima con la società intera del mondo conosciuto.
Un “papa tosto” il grottammarese che in soli 5 anni di pontificato influenzò l’arte rinascimentale tanto che, nelle Marche grazie a lui, si parla di un secondo, tardo, Rinascimento. E’ quanto ha sostenuto il professor Germano Liberati di Fermo che ha tenuto un interessante convegno sull’arte ai tempi di Sisto V, mecenate e grande estimatore degli artisti, capace con i suoi vescovi marchigiani di dare un impulso unico a questa manifestazione dello spirito umano. Tralasciando lo stupendo reliquiario di Montalto Marche ormai universalmente noto, sono stati presi in esame reperti delle arti a torto definite “minori” come il magnifico pastorale conservato nel museo diocesano di Fermo, finemente intarsiato. E la decorazione della sala del Tesoro per la Santa Casa di Loreto, del Pomarancio.
Un tuffo nella più alta storia dell’arte marchigiana che ha fatto ricordare, se ancora ce ne fosse bisogno, come la regione al plurale possa vantare capolavori di valore internazionale la valorizzazione dei quali non soltanto è doverosa ma attiene all’identità locale.
Dello stesso tenore e molto partecipata è stata poi la messa solenne di martedì sera, in suffragio dello stesso Papa Sisto V in occasione della ricorrenza di Santa Lucia. Celebrata dal parroco Don Giorgio Carini nella omonima chiesa a precipizio sul mare fatta costruire dallo stesso Peretti mettendo a disposizione la sua casa paterna, è stata resa ancora più sentita dalla presenza di due importanti corali: di San Giovanni Battista con il maestro Massimo Malavolta che si è esibito in uno stupendo repertorio di canto gregoriano e la Crypta Canonicorum di Grottazzolina diretta dal maestro Emiliano Fenucci con Gianluigi Spaziani. Impreziosita dalla scelta delle musiche del Monteverdi, ha visto protagonista assoluto il restaurato organo della chiesa, un vero gioiello che Grottammare conserva tra i muri di una chiesa dall’acustica sublime.
Visto il tempo meteorologico inclemente, la festa popolare si è quindi conclusa nel chiostro della parrocchia di San Giovanni Battista, tra un bicchiere di vino cotto e la salsiccia arrosto, i fuochi d’artificio e la vernaccia. Ad entrambe le serate ha partecipato l’attento sindaco di Grottammare Luigi Merli.
Lodevole l’iniziativa, capace di coniugare il momento alto della cultura resa in modo semplice ed alla portata di tutti e quello della festa in perfetto spirito sistino. Un Papa che, dalle sue umili origini, fu chiamato al compito di guidare la cristianità in un momento storico nel quale questa faceva rima con la società intera del mondo conosciuto.
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14/12/2005


Artisti all'organo di S.Lucia

Foto di gruppo, con Don Giorgio e il Sindaco Merli

Festa nel chiostro con salsicce e vino cotto

Il Prof. Germano Liberati al teatro dell'Arancio
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