Il 15° Congresso Nazionale della Cgil: Riprogettare il paese. Lavori, saperi, diritti, libertà
Ascoli Piceno | Venerdì saranno nominati i delegati provinciali al congresso regionale e i componenti del consiglio direttivo della Cgil. Emidio Celani: è necessario costruire unalternativa, limprenditore non è solo ma deve pensare che quello è il suo mestiere
di Federico Biondi
Nella Provincia di Ascoli Piceno la situazione occupazionale non è delle più rosee. Il processo di deindustrializzazione sembra non concludersi mai e migliaia sono i posti ancora a rischio e quelli che si sono persi. I dati forniti dalla Camera del Lavoro mostrano un trend negativo per l’economia provinciale ma fa riflettere il dato riferito sull’import e sull’export. La bilancia è in netto squilibrio verso l’importazione dei prodotti ma non esclusivamente quelli finiti, infatti il dato fa riferimento anche ai prodotti intermedi di produzione come per esempio le suole e le tomaie. Prodotti assemblati dalle aziende locali che appongono il proprio marchio sinonimo nei mercati nazionali ed internazionali di garanzia e qualità.
Dietro questa importazione di materiale sembrerebbe esserci il lavoro delle aziende che hanno dislocato l’attività produttiva in paesi dove la manodopera costa meno, dove il carico fiscale e le leggi sulla tutela del lavoratore e dell’ambiente sono meno restrittive.
Comunque la Cgil di Ascoli Piceno è nella fase finale del Congresso Provinciale che si colloca all’interno del 15° Congresso Nazionale che cade nel 100° anno della fondazione della Camera Generale dei Lavoratori. Nella Provincia di Ascoli si sono svolte più di 250 assemblee nelle quali sono stati eletti oltre 1250 delegati che hanno svolto 12 congressi di categoria. Gli iscritti alla Cgil anche grazie all’operato della classe dirigente nazionale sono aumentati e si attestano al di sopra delle 38 mila unità. È importante sottolineare che nell’anniversario del 100° anno della Camera Generale del Lavoro la provincia di Fermo svolgerà il suo primo congresso provinciale.
Guglielmo Epifani per la prima volta conduce la Cgil al Congresso Nazionale con un documento unitario dato che la situazione economica e produttiva dell’Italia versa in una condizione che non lascia tanti punti in sospeso ne libere interpretazioni. Tale documento che è una sintesi della voglia di riscatto da parte della classe lavoratrice italiana è intitolato “Riprogettare il paese. Lavori, saperi, diritti, libertà” ed è stato accolto con oltre il 99% dei consensi.
La Cgil non sta vivendo una fase congressuale a senso unico dato che due tesi, la 8 e la 9 (democrazia e contrattazioni), sono state oggetto di una lunga discussione. Un documento programmatico fortemente voluto, che è frutto di un assiduo lavoro svolto capillarmente in ogni angolo della penisola. Un lavoro che serve a tutelare i lavoratori sfruttati che non hanno sicurezze sociale per via dei nuovi contratti di lavoro. Un documento che mette in discussione le leggi approvate dall’attuale governo: la riforma della scuola, la legge Bossi-Fini e la legge Biagi.
La cassa Integrazione è aumentata del 14% come riferisce il Segretario Provinciale della Cgil Emidio Celani e non tutti i lavoratori ne usufruiscono. Solo nell’anno 2005 i lavoratori in mobilità sono stati 2500 e questo significa che i licenziamenti hanno toccato quota 8360 negli ultimi 5 anni. Il settore delle gomme plastiche è in crisi, come tra l’altro quello meccanico, dei trasporti e del calzaturiero.
I giovani non si iscrivono più alle liste di collocamento svuotandole, basti pensare che i 40 mila iscritti nel 2003 sono divenuti poco meno di 21 mila. Logicamente nessuno di questi ha trovato un’occupazione stabile e tutelata, infatti la provincia di Ascoli Piceno ha il maggior numero di lavoratori a progetto di tutta la regione Marche.
Il Segretario è conscio di una situazione estremamente delicata, che non ci sono segnali di ripresa economica ma è soddisfatto del nuovo metodo concertato intrapreso in questo ultimo anno. Infatti le sedute e il confronto tra le istituzioni, le università e le parti sociali (imprese e lavoratori) hanno prodotto dei risultati. Uno di questi è il non far scappare l’impresa dal territorio (Sgl Carbon e la Sadam sono un esempio) e inserirla in una strategia che permette la costruzione di una forma occupazionale alternativa.
Trattenere capitali per trovare nuove forme produttive usufruendo della forza lavoro presente sul territorio. A tal proposito il Segretario della Cgil Emidio Celani riferisce che si può ragionare ma non si sa come va a finire. Troppe sono le variabile che bloccano azioni che mirano ad un risanamento della situazione economico produttiva del territorio come per esempio la tracciabilità del prodotto.
Gli imprenditori devono assumersi le proprie responsabilità e la pubblica amministrazione deve aiutarli snellendo il meccanismo burocratico. Enti di secondo grado come il Piceno Consind (ex Nucleo Industriale) deve riappropriarsi del proprio ruolo e dare realmente servizi alle imprese, comunque è tutto il meccanismo della pubblica amministrazione che non aiuta sicuramente il mondo dell’impresa che dal canto suo deve avere capacità manageriale per investire anche quei finanziamenti che provengono dai contribuenti.
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10/01/2006
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