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Le vittime dimenticate del regime nazista

Ascoli Piceno | I Testimoni di Geova locali dal 2000 al 2003 hanno organizzato convegni ,mostre; proiettato il documentario “I Testimoni di Geova:saldi di fronte all’attacco nazista”in molte località delle province di Ascoli e Teramo per non dimenticare.


In occasione delle manifestazioni relative alla “Giornata della Memoria” del 27 gennaio,svolte da dal 2000 in poi, la consuetudine degli storici e studiosi è quella di ricordare tutte le vittime della assurda tragedia nazista a prescindere dalla portata delle sterminio eseguito verso le diverse “categorie” di vittime.Tra l’altro alcuni studiosi di recente preferiscono ormai parlare di Olocausti al plurale.

Se la pianificazione e la realizzazione dell’annientamento fisico del popolo ebraico non può che continuare a allibire e turbare le coscienze delle persone normali è degno di attenzione conoscere chi altri fu vittima del nazismo e perché.Oltre agli ebrei, come è noto, vennero rinchiusi nei campi di concentramento politici, zingari,delinquenti,omosessuali e Testimoni di Geova.

A proposito di quest’ultimi si trattava dell’unico gruppo per le quali le motivazioni dell’internamento,se così possiamo chiamarle, erano esclusivamente religiose.I Testimoni furono contrassegnati dal triangolo viola e furono tra i primi a essere internati, già nel 1934.
Quando i nazisti salirono al potere, i poco più di 20.000 Testimoni tedeschi furono immediatamente presi di mira quali nemici dello Stato per il loro rifiuto di sostenere l’ideologia nazista imperniata sull’odio.Quasi 10.000 Testimoni infine avrebbero sofferto nelle prigioni o nei campi nazisti,dove 2.000 di loro trovarono la morte.

Dal loro credo religioso discendevano una serie di comportante quotidiani che si scontravano con l’ideologia totalizzante del nazismo:il rifiuto di imbracciare le armi innanzi tutto di lavorare per l’industria bellica,il rifiuto di idolatrare il fűher (il saluto Heil Hitler) o la svastica,il rifiuto di aderire al partito nazista,nonché l’imparzialità con cui diffondevano il messaggio evangelico non facendo distinzione di tra etnie,razze,ecc.

Per uscire dai campi di concentramento o di prigione ai testimoni internati sarebbe sufficiente firmare un’ abiura.Era un foglio banale,in cui il detenuto sottoscriveva una dichiarazione dove diceva di lasciare l’organizzazione dei Testimoni di Geova e di denunciare chi continuava a insegnare i idee del movimento.

La storia dei Testimoni di Geova nella Germania nazista è dunque singolare per varie ragioni: (1) I Testimoni potevano scegliere:diversamente da altri prigionieri,ciascun Testimone avrebbe riottenuto la libertà semplicemente firmando un atto di abiura della propria fede religiosa.(2) I Testimoni furono l’unico gruppo religioso a prendere una posizione coerente contro il regime nazista.(3) I Testimoni infine,denunciarono sin dal 1937,apertamente e sugli stampanti che diffondevano le barbarie naziste e per questo la Gestapo e le SS profusero un impegno spropositato nel vano tentativo di annientare questo gruppo relativamente piccolo.

Per ricordare questi tragici avvenimenti, dal 2000 al 2003 i Testimoni di Geova locali hanno organizzato convegni ,mostre e proiettato il documentario “I Testimoni di Geova:saldi di fronte all’attacco nazista”in molte località delle province di Ascoli e Teramo coinvolgendo migliaia e migliaia di persone le quali hanno spesso mostrato meraviglia nel apprendere le vicende della persecuzione nazista dei Testimoni di Geova e le sofferenze di un pacifico gruppo di cristiani tedeschi composta da uomini,donne e bambini. definiti non a caso“ i dimenticati dell’Olocausto”. In ogni caso come ha ribadito la studiosa dell‘Olocausto,la dottoressa Christine Elisabeth King : “I Testimoni persero il lavoro, la libertà, i figli, e molti persero la vita… Il conflitto con il sistema nazionalsocialista fu aspro e inevitabile .. ma alla fine essi, e non i nazisti, erano i vincitori”.

Non è mai troppo tardi per ricordare e per questo anche se è passato più di mezzo secolo
la vicenda dell’internamento nei campi di concentramento e di sterminio è sempre di attualità.Nello sforzo di ricordare il passato relativo alla tragedia nazista,l’attenzione che si può prestare alla persecuzione dei Testimoni di Geova e sulla forza morale manifestata dai loro membri,è un contributo non indifferente per capire le ragioni dell’odio e dell’intolleranza,sempre in agguato purtroppo,anche ai nostri tempi.

16/01/2006





        
  



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