Inizia tutto con Gaspari, candidato sindaco dell’Unione a San Benedetto, che ha messo nel suo programma la possibilità di una Provincia unica Ascoli-San Benedetto. Non una provocazione, ma a suo avviso una necessità per due città, che unendo le proprie risorse potrebbero avere risultati doppi. Soprattutto in campo turistico e di valorizzazione del territorio in generale. L’idea sembra prendere corpo quando il sindaco Piero Celani, in occasione della presentazione da parte del Consorzio Turistico, del progetto La Riviera incontra Ascoli Piceno città d’arte, pare cerchi un avvicinamento, presto smentito.

Ma d’altra parte se ha funzionato per Forlì-Cesena, Pesaro-Urbino, perché non Ascoli-San Benedetto? La risposta l’abbiamo affidata agli addetti ai lavori, a chi nelle istituzioni ci lavora e di strategie per promuovere la provincia se ne intende. Primo ad essere interrogato in proposito è Cesare Celani, assessore comunale al Turismo.

Assessore, che ne pensa del progetto presentato da Gaspari nel suo programma elettorale, di formare un’unica provincia Ascoli-San Benedetto?
Credo sia un falso problema, che impostato così è solo una presa in giro.

Non potrebbe essere una possibilità per potenziare ulteriormente il turismo del territorio?
Che le due città debbano unire le strategie in materia di turismo, è scontato. Ci sono da stabilire sinergie, ma già sono stati fatti passi avanti, con lo stesso progetto La Riviera delle palme incontra Ascoli Piceno città d’arte.

Gaspari ha quindi torto?
Si, se vuole buttare fumo negli occhi alla gente. Se intende costruire qualcosa insieme invece, ha perfettamente ragione. C’è solo il pericolo che concentrarsi sul nome della provincia, sia solo un modo per non fare cose concrete.

Ascoli-San Benedetto non è la soluzione?
No, ripeto è un falso problema. La soluzione è collaborare senza egoismi e campanilismi, potendo parlare di tutto. L’esperienza di Fermo presto ci insegnerà la lezione, a chi era d’accordo e a chi era contro, che è stato un grande sbaglio.