La provincia di Ascoli sempre più "artigiana".
Ascoli Piceno | Sono ben sessantasei le nuove aziende iscritte all'anagrafe delle imprese artigiane da luglio a settembre scorso.
di Roberto Valeri
Con sessantasei nuove aziende iscritte, da luglio a settembre, all’anagrafe delle imprese artigiane, la provincia di Ascoli conferma la sua vocazione: questo emerge dagli ultimi dati diffusi da Unioncamere/Infocamere e Movimprese ed elaborati dalla Cna di Ascoli.
Le iscrizioni sono state complessivamente 233 contro 167 cancellazioni, con un saldo positivo, dunque, di 66 unità. Proseguendo nell’analisi dei dati emerge che l’incidenza delle imprese artigiane sul totale delle aziende iscritte negli elenchi camerali è pari al 29,6% che è superiore sia alla media regionale (29,1%) sia alla media nazionale (24,3%). Il Piceno quindi si conferma come una delle aree del Paese con la maggiore vocazione artigiana.
Alla fine dello scorso mese di settembre, le aziende artigiane registrate negli elenchi conservati dalla Camera di Commercio di Ascoli erano complessivamente 13.763.
La dinamica di sviluppo dell’artigianato a livello nazionale è stata sostenuta, ancora una volta, da una buona performance del settore edile, in cui si osservano un incremento delle sedi di impresa artigiane pari a 6.608 unità, a testimonianza della forte dinamica che ancora sospinge questo settore (+1,25% l’incremento trimestrale). Bilancio positivo ma notevolmente più contenuto anche nei servizi alle persone (+570 imprese) e nelle attività manifatturiere (+392 unità). Segno rosso invece per il commercio (-808 imprese) e per gli alberghi e ristoranti (133 le aziende in meno tra luglio e settembre). Significativo il contributo al saldo fornito dalle società di capitali artigiane (959 unità) che crescono ad un ritmo del 3,6% rispetto al trimestre precedente. Stabile, rispetto allo scorso anno, la dinamica delle società di persone mentre appare in lieve rallentamento quella delle ditte individuali.
Bilancio più ricco nel Nord-Ovest: 2.195 imprese in più in tre mesi, pari al 32% di tutto il saldo del periodo. Saldi positivi si registrano comunque in tutte le regioni. Lombardia, Lazio e Veneto fanno da battistrada alle altre con saldi pari, rispettivamente, a 1.100, 906 e 765 imprese in più. In termini relativi, rispetto allo stesso trimestre del 2004, migliorano la loro performance il Lazio, il Molise, il Trentino, la Liguria e la Sardegna. Stabili Emilia Romagna e Puglia, in arretramento le altre.
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03/01/2006
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