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Rapine Banche Truentina e Biesse. Una unica banda?

San Benedetto del Tronto | L'ipotesi è avvallorata dalle molte somiglianze tra i due colpi. Arma, rapidità, bottino, orari.

di Carmine Rozzi

Un’altra rapina a pochi giorni da quella perpetrata ai danni della banca Picena Trentina di Centobuchi. Questa volta, verso le dieci di ieri, è toccata alla “Biesse”- Banca Sambenedettese Credito cooperativo, situata in via Liberazione lungo la Statale Adriatica. Sconcertanti e molteplici i punti di riferimento con l’altra rapina.

Intanto l’arma: anche qui si è fatto uso di un “cutter” o taglierino dalla lama corta ma molto tagliente e pericolosa. La rapidità dell’esecuzione, tanto che pochissime persone si sono accorte del fatto. Allo stesso incredulo Direttore sarà proprio il cassiere a raccontare l’intero svolgersi della fulminea operazione. Poi il bottino, che si aggira intorno ai diecimila euro. Infine addirittura la stessa fascia oraria, ovvero quella compresa tra le dieci e le dodici del mattino.

La tecnica questa volta prevedeva che uno dei complici restasse fuori a fare da palo mentre l’altro, travisato con sciarpa e cappello, entrasse nella banca con fare da cliente e, una volta raggiunto la cassa, minacciasse l’impiegato e si facesse consegnare il contante a sua disposizione.
Anche qui gli inquirenti, in questo caso gli agenti del Commissariato di Polizia, non hanno alcun dubbio sulla possibilità che si tratti di veri e proprii professionisti del crimine vista la rapidità e la precisione della rapina.

L’esiguo ammontare della bottino non deve trarre in inganno: si è ormai certi che questo sia il limite impostosi da chi ha architettato questo genere di colpi. Avanza intanto la certezza che ci si possa trovare di fronte ad una banda numerosa e militarmente organizzata capace di colpire in diversi posti di una stessa zona in un breve periodo di tempo con lo scopo di accrescere la pressione delle forze dell’ordine e cercare di sfruttare il vantaggio psicologico dello sbandamento iniziale.

E' iniziata una vasta campagna di caccia all’uomo con posti di blocco su tutte le maggiori via di fuga mentre si procede a tutta una serie d’interrogatori nel tentativo di acquisire più elementi possibili da impiegati e clienti che si trovavano all’interno dell’istituto di credito nel momento del colpo. Si sta rivelando particolarmente preziosa la registrazione filmata dell’accaduto da parte delle telecamere interne che permetterà di tracciare un primo ed importante identikit del rapinatore.

01/02/2006





        
  



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