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Matrimonio, ma quanto ci costi?

Ascoli Piceno | Si fatica a decidere, ma poi…non si bada a spese

di Anna Laura Biagini


Inaugurata oggi alla presenza di tutte le autorità cittadine, l’esposizione Ascoli Città degli Sposi. A dare inizio alla manifestazione, oggi pomeriggio l’incontro Matrimonio ma quanto mi costi?, a cui seguirà sabato alle 10.45 a Palazzo dei Capitani, l’incontro Storia di un matrimonio, e alle 15.45 una “lezione” sul cerimoniale dell’evento. Per finire domenica con la sfilata di abiti da sposa.

Oggi pomeriggio sono stati esposti dati molto interessanti. Eurispes Marche che ha rielaborato i dati contenuti nel rapporto Italia. Ed è venuto fuori che, tra il 1995 e il 2001, sono stati celebrati 146.697 matrimoni in meno. Il tasso di nuzialità, ovvero il numero di matrimoni ogni 1.000 abitanti, è sceso da 8 a 4,3. Lievemente minore per gli uomini, rispetto alle donne. Nella provincia di Ascoli in particolare, gli uomini coniugati sono il 54% e le donne il 52%, i valori percentuali risultano tra i più elevati se confrontati con le altre realtà provinciali marchigiane e in linea con le medie regionali che per i maschi è pari al 54% e per le femmine è pari al 51%.
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“Tuttavia, chi decide di fare il grande passo”, spiega il Presidente Eurispes Marche, Camillo Di Monte, “lo fa nel modo più classico. Cerimonia in chiesa, pranzo sfarzoso, cerimonia in grande stile secondo tradizione, con qualche concessione alle mode del momento”. Le famiglie ci tengono a tal punto, che molte si indebitano pur di organizzare una festa indimenticabile.

Questo crea un business che nel 2004-2005, ha fatturato 8 milioni di euro. “Nel rilancio dei consumi”, continua Di Monte, “è una zona franca che non risente delle crisi. Anzi, attualmente c’è un boom del credito a consumo”. Matrimonio quindi come impegno economico che si affronta con consapevolezza, come dovere sociale e retaggio culturale inalienabile.

Abiti, bomboniere, foto, fiori, viaggio di nozze, animazione, per una spesa media che nella nostra provincia arriva a 5736 euro. 19.000 euro circa pranzo compreso. “I giovani sposi”, racconta il Presidente Eurispes Marche, “vogliono il meglio, scelgono senza badare al risparmio, per un evento che dovrebbe essere unico nella vita”. Ma non mancano le follie. L’8,2% degli intervistati spende più di 3000 euro per l’abito da sposa; il 6,6% più di 2500 euro per le bomboniere; al servizio fotografico il 39% degli intervistati destina oltre 2000 euro.

“Per non parlare di viaggi d nozze”, dice Di Monte, “spese oltre 5000 euro per il 13,3% degli sposi, coppie che nella loro vita difficilmente faranno mai un altro viaggio significativo nella loro vita”.
Eppure si contano circa 10 celebrazioni a settimana nella sola provincia di Ascoli e il dato nasconde anche feste nuziali con una spesa maggiore di 30 mila euro (16,7%). Ovviamente casa e arredo esclusi. Cifre che fanno pensare all’idea di creare vere e proprie agenzie matrimoniali, che si occupino dell’organizzazione dell’evento, alleggerendo i compiti dei futuri sposi. Realtà sviluppata altrove, ancora sconosciuta da noi.

Consolante forse, il fatto che oggi solitamente è la coppia stessa ad assumersi l’onere finanziario della cerimonia, per cui le famiglie concorrono alle spese in base alla propria disponibilità ma senza ruoli vincolanti. Anche se dai dati emerge che ancora il 45% delle coppie, si fa aiutare dai genitori, il 18,6% in meno rispetto a prima del 1980. E ancora, una tendenza curiosa: aumentano i matrimoni con meno di 50 invitati (16,7% tra 2000 e il 2004), ma anche quelli con più di 200 invitati (11,1% nel 2004, rispetto al 9,1% degli anni ’80). Come a dire, o tutti o nessuno!

02/02/2006





        
  



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