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Lettera aperta al Sindaco di Ascoli Piceno Piero Celani

Ascoli Piceno | Martelli: “Per i danni subiti non deve preoccuparsi, le cose si aggiustano, anche se con qualche sacrificio economico. Il motivo per cui Le scrivo è un altro”

di Massimo Martelli*

 
Egregio Sindaco di Ascoli Piceno, sono il segretario del Circolo “Peppe Fanesi” di Rifondazione Comunista.  Le scrivo perché è successo un fatto grave, l’ennesimo che interessa il partito che rappresento. Come sicuramente saprà, la notte di sabato 25 marzo ignoti hanno nuovamente preso a mazzate le vetrine della nostra sede di via Lungotronto, procurando danni notevoli alla struttura.
 
Dico “nuovamente” perché non è la prima volta che subiamo atti vandalici di questo genere: la nostra sede è stata colpita tre volte in poco meno di due anni, e la precedente a questa risale a meno di sei mesi fa; così come è toccato anche ad altre sedi di partito del centro-sinistra (i Comunisti Italiani, i Democratici di Sinistra e la Sinistra Giovanile), e a sedi di sindacato (la Cgil, i SinCobas).
 
Per i danni subiti non deve preoccuparsi, le cose si aggiustano, anche se con qualche sacrificio economico. Il motivo per cui Le scrivo è un altro. Riguarda il problema della vita democratica in questa città, che Lei in quanto primo amministratore deve garantire. Al di là delle divergenze ideologiche e politiche, al di là del confronto, che può e in certi casi deve essere aspro, al di là delle polemiche sui programmi realizzati e non, il rispetto per le persone e per le cose va comunque mantenuto e posto come base di quelle regole civili che rendono grandi le nostre Istituzioni.
 
L’assalto ad una sede politica è un fatto gravissimo, non solo perché in prossimità delle elezioni, ma in sé e per sé, in quanto denota il disprezzo totale per una certa area politica, che perciò deve essere minacciata, umiliata, colpita, ferita, annientata.
 
E’ vero altresì che atti di questo genere portano all’effetto contrario rispetto a quello desiderato da certi idioti, perché così altro non fanno che compattare ancora di più il Circolo e rendere ancora più incisivo il nostro impegno politico. Anche l’opinione pubblica, se è realmente democratica, condanna senza mezzi termini questi episodi di violenza.
 
Cosa che dovrebbe fare anche Lei, assieme alla sua Giunta. Tutto questo finora, per gli innumerevoli precedenti che hanno interessato il mio e altri partiti del centro-sinistra, non è avvenuto. Perché? Forse un sindaco non deve interessarsi della violenza che sta dilagando in città (si ricordi il pestaggio dei due ragazzi marocchini, tanto per fare un esempio fresco) e che sta diventando un problema esteso e frequente, quindi molto preoccupante?
 
Forse perché una reazione dipende da quale parte questa violenza la subisce? Non voglio credere a questo, sono convinto che non è così, e che probabilmente Lei ha solo liquidato con troppa buona fede questi gesti come semplici atti vandalici, non ravvisandoci qualcosa in più dal punto di vista politico. Eppure si tratta di qualcosa in più di una semplice bravata: gli obiettivi sono evidenti e anche la tempistica.
 
Il nostro partito ha ripudiato la violenza, e questo vale per tutto: per una guerra che si sta combattendo in medio oriente e per tutte le guerre spesso dimenticate che costellano il pianeta, per le aggressioni dettate dal fanatismo religioso e da quello politico, per le condizioni spesso disumane che devono subire i migranti nel nostro paese, o i lavoratori (precari e non) sul posto di lavoro.
La scelta della non violenza è a nostro giudizio una posizione a trecentosessanta gradi, che va al di là delle divergenze politiche. Piuttosto, in un contesto che si dice democratico, le divergenze politiche vanno mantenute e tutelate.
 
Per questo Le chiedo, e chiudo, di esprimere la solidarietà sua e delle Istituzioni cittadine che rappresenta nei nostri confronti rispetto a questo increscioso fatto. Non lo chiedo per noi, perché ci piace o ci rende giustizia; lo chiedo per rispetto della stragrande maggioranza dei cittadini e delle forze politiche di Ascoli Piceno che di certo condannano quanto è accaduto e che vogliono il ripristino degli spazi democratici.
 
Una denuncia da parte Sua per quanto è accaduto è certo il minimo che si può fare per cercare di risolvere, almeno in questo tutti assieme, il problema della violenza in questa città. Sarebbe un buon inizio.

*Segretario Prc Circolo “Peppe Fanesi” – Ascoli Piceno

27/03/2006





        
  



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