La Provincia di Macerata ha adottato l’introduzione di nuove clausole generali per le procedure d’appalto dei lavori pubblici. La scelta del contraente avverrà anche in base a una serie di principi che rappresentano un’integrazione, sia rispetto ai regolamenti vigenti, sia rispetto modelli dei bandi di gara tradizionalmente utilizzati fino ad oggi.

Il “decalogo” è stato già approvato dalla Giunta provinciale su iniziativa del presidente Giulio Silenzi e dell’assessore ai Lavori pubblici, Dario Conti ed è frutto di un “tavolo di concertazione” che la Provincia ha avviato nell’autunno scorso con le associazioni di categoria impegnate nei lavori pubblici (Confindustria, Cna, Anaepa, Casartigiani, Lega delle cooperative).

Le nuove linee di indirizzo sono “finalizzate – si legge nell’atto delle Giunta provinciale – ad ottenere il miglioramento della concorrenzialità tra le imprese e della qualità di esecuzione delle opere pubbliche”.
In pratica, d’ora in avanti la Provincia di Macerata, al momento di indire un appalto pubblico, terrà conto degli ulteriori criteri concordati con le associazioni di categoria.

E’ previsto, in particolare, che la Provincia faccia maggior ricorso al “criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa” (dove il prezzo concorre con la qualità tecnica e con il tempo di realizzazione). Inoltre, anche nel 2006 sarà riproposta la procedura della licitazione privata semplificata (introdotta sperimentalmente l’anno scorso su richiesta dei rappresentanti delle imprese locali).

Tra gli ulteriori criteri figurano: la presa visione obbligatoria del progetto e dei luoghi di esecuzione delle opere da parte dei “soggetti che godono delle formale rappresentanza della ditta concorrente”; la richiesta di iscrizione delle maestranze delle imprese aggiudicatarie presso la Cassa Edile/Cedam del luogo di esecuzione dei lavori; la verifica della regolarità contributiva pure ai fini dell’aggiudicazione definitiva; l’autentica notarile della firma del fideiussore nel rilascio delle cauzioni. Inoltre, nelle gare informali, sarà privilegiato l’invito rivolto alle ditte che hanno la propria sede sul territorio provinciale.

Questi e altri accorgimenti hanno obiettivi precisi, a garanzia sia della cosiddetta “stazione appaltante” – cioè la Provincia –, sia degli imprenditori locali. In primo luogo, cautelano l’Ente sull’affidabilità, soprattutto finanziaria, della ditta appaltatrice; in secondo luogo, permettono alla Commissione tecnica di valutazione – nominata dalla stessa Provincia – di scegliere il contraente non solo sulla base della migliore offerta al ribasso, ma anche sulla scorta di altri elementi importanti come ad esempio il fattore-tempo, la qualità del progetto e la bontà dell’intervento. Inoltre, i nuovi criteri guardano con particolare attenzione al mercato locale, cercando di tutelare l’affidabilità e la capacità di aggregazione delle imprese del nostro territorio.

“La costituzione di un tavolo permanente di lavoro è nata per favorire la cultura del ‘networking’ – spiega l’assessore Dario Conti – mettendo in rete attori che svolgono un ruolo rilevante per l’economia provinciale e accrescendo la capacità competitiva della Pubblica amministrazione. In particolare, i criteri che vogliamo tenere in considerazione nelle procedure d’appalto puntano a migliorare la concorrenzialità tra le ditte in gara e ad innalzare la qualità di esecuzione delle opere pubbliche”.