Fisici perfetti, muscoli scolpiti e gonfiati al punto giusto per mostrarsi, per mostrare quello che in realtà è frutto non di anni di palestra ma del generoso aiuto della chimica.

Parliamo di doping ed entriamo nelle palestre, dopo il caso sollevato dalla “Corpus”, qual è la situazione a livello locale?
A sentire i gestori sembra che il fatto non sconvolga più di tanto, e questo la dice lunga su come, nel tempo, il fenomeno si sia radicato, fino a diventare “normalità”.

Non è stato facile trovare qualche dichiarazione sul fenomeno e anzi c’è chi ha preferito nascondersi dietro un finto silenzio, è il caso della palestra “Lions” di San Benedetto e del suo titolare al quale abbiamo lasciato, dato che non si trovava, il numero di cellulare, per essere ricontatti, sono passati 3 giorni.

Estrema disponiblità da parte della palestra “Body Line” di Grottammare, dove i titolari si sono concessi volentieri a qualche domanda, in merito alla questione “doping”.

“Non si scopre nulla di nuovo- affermano- nell’ambiente c’è un forte uso di sostanze dopanti e non solo, a tutti i livelli.”

Motivo? Ci è stato risposto per “apparire”.
“Si, mettersi in mostra, in particolare d’estate è diventato di moda- continua- l’immagine costruita attraverso un bel fisico, perfetto, fa la differenza”.

Ma il fenomeno a livello locale è più o meno marcato rispetto alle grandi città? Quali le età che coinvolgono?
“Non credo ci siano delle grandi differenze tra paese e città, anche se in queste ultime trovo che il fenomeno sia più visibile. L’eta coinvolge dal ventenne in su, mentre chi ha 30 anni vuol dire che ne fa già un largo uso da 10…”

I canali per ottenere queste sostanze? I costi? La diffusione?
“L’anabolizzante è un farmaco è come la droga, ha i suoi canali. Napoli, Porto S’Elpidio, Foggia, Rimini… Il costo, ricordo di chi si vantava di prenderli al tempo della lira si aggirava intorno alle 700 £ che immagino ora siano 400-500 euro, per un prodotto che dura 15 giorni, un mese”.

Come riconoscere e difendersi?
“Credo che le palestre che non fanno i numeri, si devono reggere su qualcosa, l’unico sistema per difendersi è quello di dubitare di ciò che viene dato senza prescrizione e soprattutto guardarsi bene da persone con masse muscolari enormi, innaturali”.

E gli integratori? E’ giusto condannare anche questi? Meglio distinguere…
“Gli integratori non sono illegali, danno benefici a dosi consigliate; come la creatina, il problema nasce quando gli integratori sono integrati da prodotti anabolizzanti che rasentano la legalità”.- concludono.