Alla casa circondariale della Provincia (ex Florentia) i quartieri hanno organizzato un incontro con i quattro candidati alle elezioni comunali. Presenti Edio Costantini (An, Udc, Lista Costantini Progetto Comune), Domenico Martinelli (Forza Italia, Lista Martinelli, Pri), Giovanni Gaspari (Unone più otto liste civiche). Anche qui risultava non pervenuto Tablino Campanelli (Lista “San Benedetto per San Benedetto”) che questa volta ha spiegato i motivi della sua assenza motivandola come una scelta di strategia politica. A far da moderatore il Presidente del Quartiere Agraria Emidio Gabrielli mentre erano presenti Alfredo Cicconi (MareSentina), Giorgio Panichi (Porto d’Ascoli Centro), Chiappini (presidente uscente Marina di Sotto), Cameli (Santa Lucia), Montini (Fosso dei Galli).

La prima domanda rivolta è stata su come vedono i candidati il futuro ruolo dei Comitati di Quartieri. Gaspari ritiene i Quartieri come un costante stimolo per l’amministrazione e un metodo efficace che hanno i cittadini per ricordare al Comune gli impegni assunti. Martinelli ne condivide l’importanza ma non l’attuale forma e numero per cui si dovrebbe procedere ad un raggruppamento ed ad una revisione dei compiti con intenti più mirati così da diventare più efficaci. Per Costantini essi sono l’avamposto dal quale giungono i segnali di malessere quotidiano e della “difficoltà di vivere”. Pertanto i quartieri non vanno raggruppati ma va accresciuta la loro rappresentanza con una partecipazione diretta ai dibatti consiliari.

Sul Prg Martinelli torna a ripetere che esso non è stato ancora sufficientemente capito e conosciuto dalla gente. Che la bozza del Prof. Bellagamba corrisponde e soddisfa in pieno le aspettative fisiche e sociologiche della città anche se ha bisogno ancora di qualche aggiustamento. Gaspari promette di approvarne uno entro i primi 24 mesi della Giunta, disconosce la bozza di Bellegamba, sottolinea che esso non è stato ancora neanche depositato ma nel contempo si dichiara pronto a salvare qualcosa così da non rendere vano l’ingente somma spesa per realizzarlo. Per Costantini esso deve essere innanzitutto un contenitore sociale che sappia tenere conto delle diverse realtà cittadine.

Pai. Gaspari si dice convinto che una volta costruiti i due ponti e ripuliti a dovere i sottopassi da Via Spariglia a Via Mare questo comporterà una soddisfacente messa in sicurezza del fiume tale da poter subito cambiare le disposizioni abbassando l’indice di pericolosità da A4 fino ad A1. Nel frattempo occorre dare modo a chi ha presentato domande di edificazione prima dell’entrata in vigore delle norme restrittive di poter usufruirne per cui occorre sollecitare l’Autorità di Bacino ad approvare tutte le domande giacenti. Costantini e Martinelli si dicono d’accordo anche se quest’ultimo rivolge critiche alla regione per il ritardo dei lavori mentre Costantini fa notare che i 33 miliardi stanziati a suo tempo sono ormai insufficienti a finanziare l’intera opera.

Viabilità. C’è tra i tre candidati una sostanziale unità di vedute anche se Martinelli rivendica a sé l’idea della bretella aggiungendo che nel suo progetto sono previsti soluzioni alternative anche per il traffico cittadino con la creazione di 36 km di piste ciclabili e numerosi parcheggi in diverse zone strategiche della città. Per Gaspari la bretella deve essere il risultato di più complanari visto la speciale conformazione morfologica del tratto Porto d’Ascoli –Grottammare ed insiste su di una metropolitana di superficie sfruttando i binari morti della “linea della verdura” una volta usata per caricare l’ortofrutta dai grandi produttori di Porto d’Ascoli. Per Costantini la presenza della SS16 è un falso problema mentre quello da risolvere è il traffico cittadino incrementando ed ampliando i parcheggi.

L’incontro si chiude con una severa critica di Gaspari rivolta verso il Dirigente Scolastico D’Angelo candidato nella Lista Costantini Progetto Comune per aver accettato nelle scuole iscrizioni che vanno ben al di sopra della capienza consentita e di rubare spazio al bisogno impellente di aule riservando per sé stesso (uffici della dirigenza) ben 560 metri quadri di locali e di aver adibito altri uffici a magazzini, per Gspari tutto spazio sottratto all’edilizia scolastica.