Pasqualino Piunti, non ha bisogno di presentazioni.

Consigliere provinciale di AN, vicesindaco e assessore ai servizi sociali nella passata amministrazione, è uno dei “politici” della coalizione che appoggia la candidatura a sindaco di Edio Costantini.

Come avete impostato la campagna elettorale? 

Per quanto riguarda la nostra coalizione si tratta di una campagna elettorale  improntata sulla conoscenza delle opere che siamo riusciti a realizzare come partiti a San Benedetto, come coalizione di centro destra. Una sorta di continuità e di proposte che elevi la politica sambenedettese ad un dibattito che possa coinvolgere sempre di più il cittadino con una formula nuova che grazie al sindaco Edio Costantini, che ha maturato in questi anni presso il CSI molte esperienze sia in Italia che nel mondo possono essere messe a disposizione della nostra realtà.

 

Lei è uno dei politici della coalizione. Una coalizione formata da diverse “anime” non sempre concordi e molti esponenti della società civile… 

Di politici ce ne sono diversi che hanno prodotto esperienze in questi anni al Comune di San Benedetto. Con il mio incarico in Provincia posso aver avuto occasioni, aver vissuto situazioni diverse. Credo che l’elettore di centro destra voglia fondamentalmente che ci sia un’unità da parte di tutti i partiti che in questi anni hanno governato San Benedetto e da parte di tutti i gruppi che si riconoscono nel centro destra. Dobbiamo fare quindi lo sforzo di superare quelle divisioni che a questo punto diventano solo personali e ragionare solo ed esclusivamente in virtù del bene della nostra città perché rischiamo di essere poco credibili e puniti giustamente dall’elettore e da quella maggioranza silenziosa che magari non si riconosce in nessuna bandiera, ma guarda chi di questa bandiera regge l’asta. Sta a noi politici più o meno esperti essere il punto di riferimento di questi cittadini elettori.

 

È prematuro rispondere perché siamo ancora a due settimane dalla prima tornata.

Presumibilmente ci sarà un ballottaggio perché penso che nessuno dei 4 candidati vinca al primo turno. È chiaro che dopo che si sarà verificato il risultato del primo turno, bisognerà ragionare. Politicamente è semplice dire che ci vuole l’unità ma rispondere strategicamente su quello che può succedere dopo è difficile. Per quanto riguarda la caduta della giunta Martinelli, c’è stata una decisione unilaterale del sindaco Martinelli di dimettersi all’indomani di un documento dove tutti i partiti di centro destra ribadivano il sostegno alla sua persona ed invitavano quindi il sindaco a portare avanti il programma e la sua esperienza amministrativa per gli altri sette mesi che gli rimanevano. Il fatto che ci si sia stata la decisione di abbandonare comunque l’amministrazione Comunale anche in un periodo difficile per San Benedetto perché eravamo in piena stagione turistica ha prodotto sicuramente delle penalizzazioni al cittadino. In base a questo abbiamo quindi ritenuto di non appoggiare la candidatura di Martinelli che se avesse portato a termine la sua avventura insieme a tutti i partiti accettando anche quello che era il programma condiviso, sarebbe stato anche il candidato sindaco naturale. Non c’è quindi un discorso personale verso Martinelli ma un discorso politico che ha prodotto in noi la convinzione che non poteva essere più Martinelli sindaco della CDL.

 

In caso di vittoria quali le opere da completare e realizzare, per rilanciare San Benedetto? 

La caduta dell’amministrazione, ha portato disagi in tutti i campi. L’ultimo,in ordine cronologico, il caso Sambenedettese, lasciata in balia degli eventi ,dove un’amministrazione comunale anche se non direttamente partecipe, poteva essere sicuramente un punto di riferimento per tutti i tifosi, per tutti i cittadini che vedono nella squadra di calcio un fattore di orgoglio.

Le opere da completare sono sotto gli occhi di tutti: il lungomare, via XX settembre, l’isola pedonale. Al di la delle opere che sono importanti dobbiamo far crescere la città dal punto di vista culturale coinvolgendo i cittadini e soprattutto caratterizzandoci per qualche evento. Abbiamo perso Miss Italia, non dobbiamo piangerci addosso perché questa città ha delle potenzialità per superare per andare oltre le iniziative e va accolta con piacere la proposta del sindaco Costantini, che vuole portare a San benedetto un turismo sportivo e congressuale.