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140 mila marchigiani sono affetti da Bpco

Ascoli Piceno | Tale malattia e’ al primo posto tra le diagnosi respiratorie alla dimissione e al quinto fra le cause acute di ricovero, oltre ad essera la 4° tra le cause di morte al mondo.

Sono circa 140mila i marchigiani affetti da Bpco, la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Di questi, 85mila (5,7% della popolazione) sono pazienti maschi mentre per i restanti 55mila (3,7%), sono donne. E le stime non possono che essere al ribasso visto che questa malattia, pur essendo la quarta causa di morte al mondo, è ancor oggi una delle meno note e, sicuramente, delle meno curate. Anche nella nostra regione.

Almeno secondo quanto emerso dalla prima delle due giornate di studi dedicate all’argomento e promossa, in collaborazione con Pfizer Italia, dall’Unità operativa complessa di Pneumologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno diretta dal dottor Riccardo Pela. L’evento è stato ospitato oggi mentre la seconda giornata è in programma per il 17 giugno prossimo.

Sempre nelle Marche, la Bpco risulta essere al primo posto tra le diagnosi respiratorie alla dimissione e al quarto posto fra le malattie respiratorie. Scende al quinto posto fra le cause acute di ricovero.

In Italia questa malattia ogni anno fa contare qualcosa  come 130.000 ingressi in ospedale. Ma i  dati sono ancor più allarmanti se si guarda al futuro: si prevede, infatti, che nei prossimi venti anni la Bpco salirà al terzo posto nella scala delle cause di mortalità a livello mondiale.  E se i numeri dei pazienti continuano a crescere, recentemente si sta di contro assistendo anche a un altro fenomeno: a calare è l’età di chi soffre di malattie respiratorie. Negli ultimi 25 anni i bambini in età scolare affetti da asma, soprattutto allergico, sono passati dall" 1% al 5-10 %. I tumori al polmone sono in aumento e ogni anno mietono 33mila vittime.

“Le cause principali dell’incremento delle patologie respiratorie – spiega il dottor Riccardo Pela, direttore dell’Unità operativa di Pneumologia del Mazzoni - sono l’invecchiamento, l’inquinamento dell’aria e il fumo, che tra i giovani si diffonde sempre di più. Dal 2000 a oggi sono diminuiti del 25% i fumatori ma tra i giovani si registra un incremento del 30%. Molto c’è da fare  perché le malattie respiratorie vengano considerate in tutta la loro gravità e la professionalità degli pneumologi riconosciuta pari a quella di altri specialisti. Serve poi una presa di coscienza generale sul problema, a livello medico. E’ per questo che abbiamo deciso di proporre tale corso ai medici di medicina generale che rappresentano la frontiera della medicina.

La Bpco, come molti altri mali, spesso può essere curata grazie alla prevenzione e grazie a una esatta diagnosi precoce. Occorre infine non sottovalutare mai alcuni sintomi – conclude il dottor Pela – quali la tosse, l’affanno, il russare. Questi sono disturbi che si ripercuotono anche sull’apparato cardiovascolare. Negli ultimi anni il rapporto tra associazioni di malati e strutture mediche si è consolidato  ma non bisogna dimenticare che il 75% dei malati continua a non ricevere una diagnosi subito”.

L’incontro, promosso da Pfizer Italia, società farmaceutica che ad Ascoli Piceno ha uno dei suoi poli produttivi dove sono occupate oltre 600 persone, rientra nell’ambito del progetto “Costruire Salute”, un progetto ambizioso che attraverso l’impegno in ricerca e sviluppo vuol mettere a disposizione dell’umanità presidi terapeutici innovativi per il benessere e la salute dell’uomo. Nel 2005 Pfizer ha investito 7,4 milioni di dollari in ricerca. Al momento al suo attivo l’azienda ha oltre 140 nuove molecole in sviluppo e più di 400 progetti di ricerca in numerose aree terapeutiche.

20/05/2006





        
  



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