Omaggio all'architetto Giuseppe Sacconi
| MACERATA - Scopo dell'incontro, la presentazione della pubblicazione di Giancarlo Capici Giuseppe Sacconi e il Vittoriano nella Terza Roma.
E’ promosso e organizzato dall’Associazione Summa Cavea, l’incontro di presentazione della pubblicazione di Giancarlo Capici “Giuseppe Sacconi e il Vittoriano nella Terza Roma” , che si terrà a Macerata, martedì 23 maggio, presso la Biblioteca Statale di Via Garibaldi.
L’appuntamento, (ore 17), che si preannuncia come un evento culturale di rilievo tra le numerose iniziative svolte in occasione delle celebrazioni per i 100 anni dalla morte dell’eclettico architetto marchigiano cui si deve il Vittoriano di Roma, consentirà di approfondirne la figura dal punto di vista storico –scientifico.
Giuseppe Sacconi (1854-1905), fu indubbiamente un “maestro di più arti” ed un profondo conoscitore delle opere degli antichi. La sua attività professionale era tipica di quella realtà europea che, nella seconda metà dell’Ottocento, si caratterizzava con l’integrazione del progetto di architettura con quello di restauro. Direttore per la conservazione dei monumenti delle Marche e dell’Umbria, dal 1891 al 1902, è ricordato per la sua genialità nei progetti di restauro di antichi monumenti che ha riportato al loro primitivo e originale splendore.
Ad aprire gli interventi saranno i saluti del Sindaco Giorgio Meschini e del presidente della Provincia Giulio Silenzi, mentre Giancarlo Liuti entrerà nei contenuti e nella filosofia della ricerca realizzata da Capici con il coordinamento storico di Gabriella Papini e pubblicata dalla Pilaedit. Si tratta di una esauriente,originale ed inedita trattazione della costruzione del Vittoriano, il Monumento Nazionale al Re Vittorio Emanuele II, inquadrata nel clima di turbolenze e trasformismi tipici di quel tempo, ampliata da un saggio di Paolo Marconi. Su questi ed altri temi sono previste relazioni del direttore Biblioteca, Angiola Maria Napoleoni, dello storico Angelo Ventrone, della presidente dell’Inarch Marche Maria Luisa Polichetti e dello stesso Capici.
La prima parte del volume narra la storia del progetto, della costruzione della fabbrica e dei complessi scultorei e ornamentali,soffermandosi sulle trentennali vicissitudini, compresa la cattiva accoglienza del popolo e le critiche degli intellettuali dovute alla evidente e voluta affinità con la cultura teutonica. La seconda parte illustra il passaggio dalla Roma dei papi alla nuova Capitale, accompagnato da una grande mobilità e da una prorompente speculazione edilizia, fino ad arrivare al 4 novembre 1921, quando al centro viene collocato il colossale monumento bronzeo del Re galantuomo che consacra la glorificazione del Milite Ignoto. Purtroppo solo in questo ultimo decennio, la figura di Giuseppe Sacconi, così come il Vittoriano, sono stati ampiamente rivisitati e indagati dalla letteratura e dalla critica fino ad oggi chiusa in motivazioni ideologiche preconcette. Il suo rilancio si deve anche all’attenzione e alla passione che Azeglio Ciampi, durante il suo settennato di Presidenza della Repubblica, ha sempre nutrito per questo luogo e per la storia italiana .
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21/05/2006
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