Anche la piazza San Filippo Neri ne è stata contagiata.
Questa nuova epidemia ha completamente sostituito quella precedente nota come “sindrome del taglio del nastro” e come la precedente colpisce soprattutto nei periodi preelettorali.
Assistiamo, con stupore misto a rabbia, al proliferare di nuovi cantieri, senza una programmazione logica ma con l’unico scopo di far credere ai cittadini che si sta lavorando, non importa come, ma si sta lavorando.

La Piazza di San Filippo Neri è l’ennesima vittima di questa schizofrenica politica del centro-destra. Dopo anni che la Parrocchia e i residenti chiedevano un intervento che coinvolgesse l’intera area ecco che la montagna ha partorito il topolino.

Si è passati, infatti, da progetti che prevedevano una rotatoria sulla SS16 per snellire il traffico veicolare e una riqualificazione completa dell’area a una semplice pavimentazione, sicuramente meno costosa ma che avrebbe permesso di far vedere ruspe all’opera proprio alla vigilia delle elezioni. Il tutto senza preoccuparsi che siamo a fine maggio e che, quindi, i residenti e i parrocchiani subiranno enormi disagi (rumori, polveri) nel periodo più caldo, quando cioè è più probabile l’utilizzo della piazza per iniziative varie e per un po’ di riposo! (bella pensata!)

L’unico intervento drastico previsto da questo progetto è il taglio dei quattro/cinque pini disposti frontalmente, perché, a detta di questi ben pensanti, gli stessi disturbavano la visuale della facciata della Chiesa. Ottimo! Strano che però lo stesso criterio non sia stato utilizzato per decidere di conservare i posti auto, evidentemente gli alberi ostacolano la visuale, le auto no, la migliorano!
Speriamo che il 28 e il 29 maggio i cittadini sambenedettesi si vaccinino da questa grave epidemia.