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"Snapshot": Istantanee dal passato

| ROMA - Una mostra fotografica tra passato e futuro, tra nostalgia e sperimentazione di Mauro Panci.

di Cristina Partenza

“Snapshot” è il titolo della mostra del noto fotografo romano Mauro Panci, inaugurata ieri a Roma alla Galleria Romana di Fotografia di Via degli Ausoni 76, nel quartiere di San Lorenzo.
Mauro Panci è docente della Scuola Romana di Fotografia, ha partecipato a numerose mostre collettive, ha pubblicato su varie testate nazionali e collabora attualmente con le maggiori agenzie pubblicitarie italiane.

Quello che l’esposizione presenta è una serie di scatti sperimentali che Panci ha realizzato fotografando degli oggetti di modernariato con una Polaroid Sx-70 e poi lavorando, attraverso aggiunte di segni grafici e manuali, direttamente sull’emulsione durante lo sviluppo.

Il risultato sono dei veri e propri quadri dipinti su un’insolita tela, che riproducono oggetti del passato inserendoli in contesti diversi dagli stili uniformi a cui siamo abituati e tuffandoli in un’esplosione di colori che annulla ogni riferimento al tempo e allo spazio.

Snapshot” significa “istantanea”, significa quindi cogliere al volo sfumature, attimi, particolari. Perché ha chiamato “istantanee” delle foto su cui ha poi compiuto un lavoro successivo? E’ una contraddizione?

No, io considero comunque queste foto delle istantanee, perché il lavoro che ho svolto su di esse era frutto del mio istinto, dell’impulso creativo che avevo in quel momento, delle sensazioni che mi suggerivano i colori.

Le sue foto si ispirano alla pop art o a correnti legate a essa?
No, non mi sono ispirato a nessun modello, ho solo elaborato delle passioni che avevo da sempre. In due quadri, i girasoli e la sedia, c’è piuttosto un omaggio a Van Gogh.

Come mai i soggetti sono esclusivamente oggetti e non persone, come in molte sue esposizioni precedenti?
Perché gli oggetti di modernariato, gli utensili, gli arredi delle epoche passate sono una mia passione, una vecchia passione. Gli oggetti che ho fotografato sono infatti il tipo di oggetti che io colleziono e ammiro ogni giorno. A dire il vero la still-life è venuta prima delle foto che ritraggono persone, è una ricerca che svolgo da tempo.

Una sintesi di ciò che anima questa mostra?
Semplicità, forme facili, colori.

27/05/2006





        
  



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