Sabato 20 maggio si è svolto a Fermo, nei locali del Centro Studi della Polizia di Stato, il Convegno Nazionale sulle “Città d’arte e borghi antichi” organizzato dalla Sezione Italia Nostra di Fermo.
Aprendo i lavori, il Presidente della Sezione, prof. Elvezio Serena, ha ricordato che si tratta ormai del quinto convegno nazionale organizzato a Fermo, che affronta, come negli anni precedenti, problematiche riguardanti il patrimonio storico, artistico e naturale del nostro paese, per formulare le proposte più efficaci che ne consentano la tutela e la valorizzazione.

Quest’anno l’argomento è particolarmente importante e di attualità e mira ad approfondire la conoscenza di una realtà fondamentale del panorama storico artistico del nostro paese, quello delle città d’arte e dei borghi antichi, che rappresentano indiscutibilmente la sua ricchezza qualificante e che tanto contribuiscono allo sviluppo di una forma di turismo più maturo e di qualità.
Come negli anni precedenti, ricca è la partecipazione di tecnici esperti ed amministratori, in grado di contribuire a migliorare la conoscenza di un universo particolarmente complesso ma in pari tempo accattivante e coinvolgente.

Dopo il saluto caloroso del Sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, dell’Assessore al turismo della Provincia di Ascoli Piceno, Avelio Marini, e del Direttore generale dell’ARPAM, Gisberto Paoloni, sono iniziati gli interessanti interventi dei relatori.
Fulvio Gazzola, presidente dell’associazione Paesi “Bandiera Arancione” nell’illustrare le caratteristiche e l’efficacia di questo marchio di qualità quale stimolo per i comuni ad adottare una politica di salvaguardia dei centri storici e dell’ambiente, ha fatto presente che la concessione del marchio non è definitiva, ma va consolidata anno per anno con un impegno sempre maggiore da parte delle amministrazioni interessate a migliorare e valorizzare le peculiarità e ricchezze delle città e dei borghi insigniti di questo riconoscimento.

La prof.ssa Annalinda Pasquali dell’Università degli Studi di Macerata ha parlato, invece, di beni urbani “invisibili” quale elemento ulteriore di progettazione culturale e turistica, riferendosi in particolare al valore della presenza sul territorio delle immagini, dei ricordi e delle riflessioni di letterati ed artisti, che hanno legato la loro produzione a particolari e ben attrezzati luoghi.

Rita Tagliati, vicesindaco di Ferrara, ha parlato, a sua volta, dell’associazione delle Città Italiane patrimonio Mondiale Unesco e del patrimonio culturale nella visione strategica delle città.
Fiorello Primi, presidente del club “I Borghi più belli d’Italia” ha parlato della rete delle eccellenze per valorizzare e promuovere i piccoli comuni.

Sono seguiti altri interventi, tra cui, particolarmente interessanti, quello di Patrizia Ammazzalorso sulla Cerficazione ambientale ISO 14000 ed Emas nei piccoli comuni e quello del prof. Danilo D’Anna dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” su un intervento concreto di recupero di un centro storico dell’Umbria: “il laboratorio territoriale a Narni: un’esperienza innovativa per la ricerca universitaria e la salvaguardia dei centri antichi”.

Una proposta intelligente di soluzione dei problemi riguardanti la crisi dei centri storici del paese, da poter utilizzare in altri contesti.

Un convegno utile, che ha affrontato argomenti di estrema attualità e ha consentito l’individuazione di proposte e soluzioni innovative ed efficaci.