La Samb dei miracoli strapazza il povero Lumezzane rifilandogli ben quattro rete:Zini,Macaluso,Docente ed ancora Docente. Due reti nel primo tempo e due nel secondo ,tanto per fare le cose con perfetta simmetria.

E’ inutile star qui a parlare di tattica e schemi di gioco, anche perché è stato il giorno che rispecchia il detto sambenedettese:”Merda o berretta roscie”. Tradotto in italiano:”O la va o la spacca”. Quindi era la tattica del tutti dappertutto. In pratica una valanga rossoblu.

Il Lumezzane non sapeva proprio che pesci pigliare,girovagavano per il campo come anime in pena in un castello scozzese. Poi quando un po’ di orgoglio affiorava e cercavano di balbettare qualche azione decente, arrivava come un tifone l’urlo roboante dei tifosi rossoblu in perfetto stile Ballarin, che faceva perdere loro il lume della ragione, tanto da sbagliare al 90° un calcio di rigore che se realizzato non avrebbe avuto nessun effetto sul risultato finale ma che dal punto di vista simbolico era una macchiolina sull’abito da festa della Samb, brutta da vedere.

Una vittoria con largo margine ricca di gol in perfetta sintonia con mister Chimenti bomber per antonomasia. Il ritorno di Chimenti coincide con la sua seconda “promozione” dopo 11 anni. Portò la Samb , dopo il fallimento con la gestione Venturato, dall’Eccellenza in serie D, oggi gli spetta il merito di aver riportato la Samb dalla C1 in…C1, dopo il fallimento della gestione Mastellarini/Soldini. Una bella soddisfazione, se si pensa che dopo la promozione in serie D fu sostituito. Anzi una rivincita.

Nel trionfo finale però non dimentichiamo Franco Zazzetta che è stato vicino alla squadra, si è preso il “rischio” di riportare in seno alla società lo staff tecnico che ci aveva fatto sognare con la vittoria a Fermo e si è impegnato ad accorciare notevolmente i tempi nella gestione del fallimento. L’efficienza non è una dote che si compra al supermercato. Per imitare Bisio potremmo dire:lungimirante.

Ora per rimanere il C1 il terreno di gioco viene trasferito nelle aule dei tribunali, civili e federali. Però mi sento tranquillo. Siamo in buone mani e gli acquirenti del titolo sportivo, con annesse pendenze economiche ben definite, presto si faranno vivi. Anche perché hanno la certezza che ora la Samb non ha scheletri negli armadi.

Che tipo di imprenditore acquisterà la Samb ? Un locale ? Uno impegnato nell’edilizia? O magari un danaroso imprenditore del nord? Forse meglio se sarà un personaggio famoso (Mennea)?

Voi quale preferite? Semplicemente spero onesto.