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Raccolta della cellule staminali. Interrogazione a Spacca di Guido Castelli

Ascoli Piceno | Il consigliere regionale An: “Per quali motivi la Regione ritarda la realizzazione della Banca dati del sangue cordonale?”

Le promesse della Giunta regionale di avviare e completare il lavoro istruttorio per verificare la possibilità di istituire anche nelle Marche una Banca di sangue cordonale, utile a raccogliere le cellule staminali provenienti dai cordoni ombelicali dei bambini nati negli ospedali della nostra regione, recano una vecchia data.

A dispetto delle rassicurazioni fornite, a cavallo degli anni 2004 e 2005, dall’allora assessore alla Sanità, Melappioni – rileva oggi in una nota il consigliere regionale del gruppo di Alleanza nazionale, Guido Castelli – non è stato raggiunto alcun risultato serio e credibile.

Né tanto meno tangibile, considerato che il sangue “prodotto” nelle sale parto delle strutture ospedaliere marchigiane continua ad essere disperso tra i rifiuti.

L’esponente di AN, raccogliendo la nuova accorata istanza formulata dalla responsabile del Tribunale della Salute di Potenza Picena, Giovannella Maggini Mozzarella, torna ad incalzare il presidente della Giunta regionale, affinché, nelle Marche, così come già avviene in altre regioni, possa essere istituita la Banca delle staminali o, in subordine, possa essere disposta la raccolta sistematica del sangue cordonale al fine di essere trasferito presso altre regioni, in strutture atte all’utilizzo per fini terapeutici.

Castelli parla di “potenziale enorme” che viene regolarmente dissipato a causa della lacuna normativa presente in questa regione. Un appiattimento, che dura da anni, rispetto a tali situazioni, che interessano la possibilità di cura per malati gravi di leucemia, linfomi ed altre patologie – rileva l’esponente di AN – non può che contribuire a rendere più misero di quello che è il giudizio sulle scelte compiute dall’Esecutivo regionale in fatto di Sanità.

Un comparto “Sanità” – conclude Castelli - che non soltanto assorbe quasi tutto il Bilancio regionale, per sostenere baronie, consulenze e spese inutili; non soltanto è incapace di spendere i tanti fondi residui per iniziative atte a migliorarne l’efficienza e le risposte nei confronti dei cittadini (vedi articolo allegato), ma dimentica le promesse e, cosa ancor più grave, sembra disinteressarsi di chi aspetta una opportunità concreta di cura della propria malattia.

Sulla questione è stata presentata una specifica interrogazione al Presidente della Giunta regionale Spacca.

27/06/2006





        
  



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