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Finanza. Imponente operazione "Figaro".

San Benedetto del Tronto | Stroncato un vasto traffico di vendita al dettaglio di lamette contraffatte della nota marca "Gillette"; ben 140.000

Colpo grosso del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno che, a seguito di autonoma attività informativa, ha individuato e prontamente stroncato un vasto traffico di vendita al dettaglio di lamette contraffatte della nota marca "Gillette"; ben 140.000 sono state, nel complesso, le lamette sequestrate, racchiuse in circa 35.000 confezioni dei noti modelli "Mach3" e
"Mach 3 Turbo".

Determinante, per il buon esito del servizio, la perspicacia investigativa di un militare della Fiamme Gialle della Compagnia di San Benedetto del Tronto (AP) che, utilizzata una delle lamette poi sequestrate, si è insospettito della particolare ed atipica irritazione subita della propria pelle; esaminata quindi con attenzione la relativa confezione, ha avuto modo di cogliere alcune sfumature che lasciavano presagire talune difformità - peraltro piccolissime -, per le quali non si poteva escludere un'ipotesi di contraffazione.

La successiva comparazione della predetta confezione con un'altra acquistata presso un diverso esercizio commerciale, determinava l'emersione di piccole differenze che, come esperienza insegna, rafforzava l'ipotesi investigativa. Rapportati gli elementi sin qui raccolti dal militare, la Compagnia di San Benedetto del Tronto dava l'immediato avvio degli approfondimenti di competenza, tesi ad accertare l'effettiva contraffazione e ad individuare i canali di approvvigionamento dello stock di lamette.

La prima fase delle indagini ha interessato alcuni esercizi della provincia di Ascoli Piceno, ultimo "anello" della catena distributiva - presso i quali sono state sequestrate circa 5.000 lamette; i successivi accertamenti hanno consentito di risalire ed individuare un intermediario di commercio della provincia di Chieti, che avrebbe curato la fornitura della predetta partita.

Le Fiamme Gialle, pertanto, su delega del Procuratore della Repubblica di Fermo (AP), dott. Piero BASCHIERI, hanno eseguito un'accurata perquisizione presso l'abitazione dell'intermediario - ubicata nella provincia di Chieti - rinvenendo e sequestrando circa altre 7.000 lamette della medesima tipologia di quelle precedentemente sequestrate. 

Oltre al sequestro delle lamette, i militari hanno acquisito concreti elementi utili all'individuazione del "grossista", fornitore della merce - un commerciante della provincia di Teramo - al quale sono state quindi sequestrate circa 128.000 lamette; a seguito della disamina della documentazione sequestrata durante i vari interventi, è risultato che le confezioni delle lamette provenivano dal nord-est dell'Europa, acquistate tramite l'intermediazione di una società nord-americana.

I primi dettagli che hanno confermato la contraffazione della partita di lamette - che, a prima vista, traggono in inganno il consumatore - si sono avuti dalla comparazione del logo della "Gillette", che ha rilevato alcuni particolari di differenziazione; anche i colori delle confezioni sono risultati di tonalità lievemente diversa da quella originale, ma le differenze più significative sono emerse da un accurato esame effettuato sulle lamine, di qualità nettamente inferiore a quella caratterizzante il pregiato prodotto originale.

La cennata atipicità della reazione riscontrata dal militare dopo la rasatura, infatti, altro non è che il frutto della grossolanità del prodotto contraffatto, che, anche per conseguire la realizzazione di repentini ed alti guadagni, risente della mancanza di riscontri degli standard qualitativi e, in
questo caso, anche di sicurezza del prodotto.

I materiali utilizzati nella fabbricazione, infatti, sono di qualità nettamente inferiore a quelli
normalmente utilizzati dalla casa madre, caratteristica emersa in modo chiaro anche a seguito della prova materiale dei prodotti, che nell'uso hanno peraltro un'efficienza decisamente deludente. Senza contare poi la mancanza di ogni condizione di sterilizzazione delle lamette che, nel caso di tagli,
peraltro consueti nello specifico uso, lascia aperta la porta ad ogni tipo di infezione.

Allo stato delle indagini non si è ancora risaliti ai materiali fabbricanti delle lamette - presumibilmente situati in Oriente - e, soprattutto, non si è ancora a conoscenza dell'adozione o meno delle norme di sicurezza ed igieniche utilizzate nella loro lavorazione anche se, come detto, si nutrono forti dubbi
sulla loro adozione.

Il rispetto di rigorose norme igieniche è peraltro particolarmente importante per questa tipologia di prodotto, considerata, appunto, l'alta potenzialità dei contatti con il sangue dell'utilizzatore,
peraltro altamente favoriti dalla scarsa qualità delle lamine. Rilevante, quindi, anche l'aspetto igienico-sanitario, non potendo escludere delle conseguenze nocive sulla salute a seguito dell'utilizzo delle suddette lamette.

Alcuni campioni della merce sequestrata sono stati inviati presso dei laboratori messi a disposizione dalla stessa "Gillette", per l'esecuzione delle perizie tecniche; gli stessi responsabili della Casa hanno comunque già confermato la contraffazione delle lamette sequestrate - caratterizzate da
una composizione, qualità e prestazioni nettamente inferiori alle originali -, il cui valore di mercato di aggira intorno ai 250.000 euro.

Allo stato delle indagini, cinque sono le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Fermo (AP) per i reati di cui agli artt. 473 ("Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali"), 474 ("Commercio di prodotti con segni falsi"), 514 ("Frodi
contro le industrie nazionali") e 648 ("Ricettazione") del Codice Penale.

Significativa l'operazione condotta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ascoli Piceno che, dirette dal Col.t.SFP Giuseppe MONTANARO, perseguono la oramai consolidata attività verso i più alti traguardi rivolti alla tutela del consumatore e dell'economia legale, settori che costituiscono
oggigiorno uno degli obiettivi primari dell'attività del Corpo.

30/06/2006





        
  



1+5=
Da sin. il Capitano Silvano Melasecca ed il Colonnello Giuseppe Montanaro

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