Legambiente rilancia sulla Sgl Carbon
Ascoli Piceno | Un concorso di idee per la sistemazione dellarea. E presto un Libro Bianco che racconterà la storia di questo insediamento produttivo.
Finalmente, dopo tanti anni – scrive Legambiente in una sua nota- si comincia a intravedere una soluzione dell’annoso problema della SGL Carbon. Si è innescato, grazie all’attivismo di alcuni amministratori, tra cui il Presidente della Provincia Massimo Rossi, un processo virtuoso che dovrebbe portare in tempi brevi a un accordo tra tutte le parti in gioco.
L’idea del Parco Tecnologico, della Città del Sapere sul modello Bagnoli, è un’idea che noi portiamo avanti da anni e che i nostri Amministratori hanno finalmente sposato, comprendendo che la SGL Carbon come sito produttivo di industria chimica pesante e inquinante non ha futuro. Da diversi anni stiamo raccogliendo materiali per un Libro Bianco che racconterà la storia di questo insediamento produttivo e dell’area che occupa da più di cento anni, una storia che non è ancora finita, cui speriamo di aggiungere un lieto fine dopo tanti e tanti anni di inquinamento.
Al punto in cui siamo, due sono i pericoli maggiori, che vanno assolutamente scongiurati:
1) La caratterizzazione e la bonifica del sito vanno fatte seriamente, facendo rispettare il sacrosanto principio “chi inquina paga”. Non si dovranno tollerare livelli più o meno alti di inquinamento nel terreno a seconda della funzione urbanistica individuata nelle varie zone. Se invece qualcuno pensa di fare una bonifica all’acqua di rose, allora dovrà necessariamente intervenire lo Stato e in particolare il Ministero per l’Ambiente.
2) Su tutta l’area incombe la minaccia di una colossale speculazione edilizia, che vorrebbe realizzare in quella zona e in zona Stadio un nuovo quartiere della città, un nuovo bubbone urbanistico di cui non si sente la necessità. A tal fine, auspichiamo che venga indetto un Concorso di Idee di Architettura a livello nazionale e internazionale per trovare la soluzione migliore dal punto di vista urbanistico e architettonico.
Dopo decenni e decenni di inquinamento, è giusto che la città venga risarcita in qualche modo prevedendo nella zona una grande Parco urbano che segnerebbe la parte conclusiva di quel grande Parco fluviale del Tronto che, partendo dalla Riserva della Sentina, andrebbe a concludersi proprio sull’Area SGL Carbon, creando un collegamento importantissimo tra l’interno e la costa.
Ricordiamo che tra i soggetti che dovranno essere coinvolti nel Piano di Riconversione ci sono l’ARPAM e anche l’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente Nazionale) e il CLES (Centro di ricerche e studi sui problemi del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo), che hanno recentemente redatto uno studio dal titolo “Interventi di Ripristino Ambientale e di Riqualificazione dell’Area Urbana della SGL Carbon di Ascoli Piceno”, studio che rappresenta a nostro avviso un’ottima base di partenza per l’avvio della riconversione dell’Area Carbon.
Ribadiamo la nostra richiesta formale alle Amministrazioni coinvolte nel Piano di Riconversione di poter entrare a far parte, con uno o più rappresentanti, del Comitato Scientifico, del Gruppo di Coordinamento o del Tavolo di Concertazione sulla SGL Carbon. E’ arrivato il momento di coinvolgere coloro che hanno sempre difeso il diritto alla salute e ad un ambiente non inquinato nel Tavolo di Concertazione che dovrà decidere sul futuro dell’Area.
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01/08/2006
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