Domo Adriatico: si tirano le somme
San Benedetto del Tronto | Traini: "Nonostante il posticipo allultimo momento da luglio ad agosto (per sovrapposizione di eventi) siamo riusciti a fare una buonissima Fiera.

Tempo di bilanci, per Domo Adriatico, dopo i tre giorni della II^ Fiera nazionale delle Agenzie immobiliari. Molto pubblico, spazi ampi, superati abilmente tutti gli ostacoli, interni ed esterni. Sorride il presidente Bruno Tommaso Traini. Ma è andato tutto bene?
“Certamente- dice raggiante il presidente Traini - sono molto soddisfatto di come è andata la Fiera anche perché questa non è solo una mia valutazione, ma rappresenta appieno anche il pensiero dell’intero Consiglio di amministrazione del Consorzio “Domo Adriatico. Nonostante il posticipo all’ultimo momento da luglio ad agosto (per sovrapposizione di eventi) siamo riusciti a fare una buonissima Fiera”.
Insomma, un po’ di rammarico, ma soprattutto soddisfazione...
“Certo, abbiamo perso qualche agente ed agenzia che aveva già programmato le ferie ad agosto, ma abbiamo anche acquisito nuovi buyer, soprattutto tedeschi, che erano impegnati con il campionato mondiale di calcio. Però abbiamo avuto “visite interessate” dai moltissimi turistichi che ad agosto popolano l’intera “Riviera delle Palme”. Insomma, ci siamo fatti conoscere ad un vasto pubblico, che ha mostrato di gradire... Del resto, oggi in Italia è il settore immobiliare che traina l’economia”.
Tradotto in cifre?
“I contatti sono stati tantissimi e le operazioni si concluderanno durante l’anno, ma già possiamo fornire alcuni numeri: le agenzie presenti sono state più o meno come l’anno scorso, ma con maggiore interesse; i buyers stranieri sono stati di più e di più nazioni. Per loro, la conoscenza dell’Adriatico si fermava a Rimini, per poi “saltare” in Sicilia. Con sorpresa, hanno scoperto un territorio che hanno giudicato meraviglioso, ricco di storia e di paesaggi incantati, con cibo e soprattutto vino da non dimenticare”
Quali le richieste più sorprendenti?
“Riscontro due situazioni opposte: La prima è quella dello stand che vendeva case di Shram el Sheik, che è stato, in assoluto, il più visitato. Per contro, abbiamo avuto richieste di affitti e acquisti di case, anche di campagna, da parte di immigrati che lavorano ormai stabilmente nel nostro territorio. Forse le istituzioni (Comuni, Province e Regioni) dovrebbero interessarsi a questo fenomeno, ormai consolidato, trovando soluzioni idonee. Inoltre tantissimi privati si sono presentati in Fiera lasciando nei vari stand carteggi, piantine, foto di case da vendere”.
Il futuro di Domo Adriatico, si presenta dunque roseo?
“Il futuro della Fiera dipende da noi. Abbiamo ricevuto tanti consensi, tanti consigli, di cui terremo conto, ma dobbiamo continuare a lavorare con assiduità, a partire da settembre. Allargheremo l’adesione al Consorzio con diversi nuovi soggetti che chiedono di entrare.
Con le Università presenti nel territorio metteremo a punto il programma già enunciato: laurea specialistica o master in Economia dell’intermediazione, con l’Università politecnica delle Marche; borsa di studio per un laureando in Architetture presso l’Unicam di Ascoli, in collaborazione con l’ANCE di Ascoli Piceno”.
E il progetto “San Giacomo della Marca patrono dei mediatori?”
Dal punto di vista religioso locale non ci sono ormai problemi: esiste un progetto di basilica, alla realizzazione del quale noi vogliamo attivamente collaborare, con un sostegno economico popolare. Il progetto della Basilica di San Giacomo, del resto, è di molto precedente alla “nascita” di Domo Adriatico”, che vuole solo aiutare, per quanto sarà possibile. Arrivederci al 2007, dunque”.
“Certamente- dice raggiante il presidente Traini - sono molto soddisfatto di come è andata la Fiera anche perché questa non è solo una mia valutazione, ma rappresenta appieno anche il pensiero dell’intero Consiglio di amministrazione del Consorzio “Domo Adriatico. Nonostante il posticipo all’ultimo momento da luglio ad agosto (per sovrapposizione di eventi) siamo riusciti a fare una buonissima Fiera”.
Insomma, un po’ di rammarico, ma soprattutto soddisfazione...
“Certo, abbiamo perso qualche agente ed agenzia che aveva già programmato le ferie ad agosto, ma abbiamo anche acquisito nuovi buyer, soprattutto tedeschi, che erano impegnati con il campionato mondiale di calcio. Però abbiamo avuto “visite interessate” dai moltissimi turistichi che ad agosto popolano l’intera “Riviera delle Palme”. Insomma, ci siamo fatti conoscere ad un vasto pubblico, che ha mostrato di gradire... Del resto, oggi in Italia è il settore immobiliare che traina l’economia”.
Tradotto in cifre?
“I contatti sono stati tantissimi e le operazioni si concluderanno durante l’anno, ma già possiamo fornire alcuni numeri: le agenzie presenti sono state più o meno come l’anno scorso, ma con maggiore interesse; i buyers stranieri sono stati di più e di più nazioni. Per loro, la conoscenza dell’Adriatico si fermava a Rimini, per poi “saltare” in Sicilia. Con sorpresa, hanno scoperto un territorio che hanno giudicato meraviglioso, ricco di storia e di paesaggi incantati, con cibo e soprattutto vino da non dimenticare”
Quali le richieste più sorprendenti?
“Riscontro due situazioni opposte: La prima è quella dello stand che vendeva case di Shram el Sheik, che è stato, in assoluto, il più visitato. Per contro, abbiamo avuto richieste di affitti e acquisti di case, anche di campagna, da parte di immigrati che lavorano ormai stabilmente nel nostro territorio. Forse le istituzioni (Comuni, Province e Regioni) dovrebbero interessarsi a questo fenomeno, ormai consolidato, trovando soluzioni idonee. Inoltre tantissimi privati si sono presentati in Fiera lasciando nei vari stand carteggi, piantine, foto di case da vendere”.
Il futuro di Domo Adriatico, si presenta dunque roseo?
“Il futuro della Fiera dipende da noi. Abbiamo ricevuto tanti consensi, tanti consigli, di cui terremo conto, ma dobbiamo continuare a lavorare con assiduità, a partire da settembre. Allargheremo l’adesione al Consorzio con diversi nuovi soggetti che chiedono di entrare.
Con le Università presenti nel territorio metteremo a punto il programma già enunciato: laurea specialistica o master in Economia dell’intermediazione, con l’Università politecnica delle Marche; borsa di studio per un laureando in Architetture presso l’Unicam di Ascoli, in collaborazione con l’ANCE di Ascoli Piceno”.
E il progetto “San Giacomo della Marca patrono dei mediatori?”
Dal punto di vista religioso locale non ci sono ormai problemi: esiste un progetto di basilica, alla realizzazione del quale noi vogliamo attivamente collaborare, con un sostegno economico popolare. Il progetto della Basilica di San Giacomo, del resto, è di molto precedente alla “nascita” di Domo Adriatico”, che vuole solo aiutare, per quanto sarà possibile. Arrivederci al 2007, dunque”.
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12/08/2006
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