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Ceramiche Popolari

| URBANIA - Dal 29 aprile al 30 ottobre 2006 la Sala del Trono di Palazzo Ducale ad Urbania ospita la mostra nazionale di terrecotte della collezione Nadia Maurri Poggi

Oltre 800 terrecotte provenienti da tutta Italia sono in mostra nella Sala del Trono di Palazzo Ducale ad Urbania, l’antica Casteldurante, cittadina marchigiana a due passi da Urbino, famosa per le sue maioliche e i prestigiosi monumenti, è stata sede preferita dei duchi Federico da Montefeltro e Maria Francesco II della Rovere (dal 1400 al 1600).

La rassegna nazionale, inaugurata il 29 aprile scorso e resterà aperta fino al 30 ottobre 2006, è intitolata “Ceramiche popolari”, la collezione Nadia Maurri Poggi.

Gli esemplari, acquisiti direttamente dalla collezionista Nadia Maurri Poggi nei centri di produzione, nelle fiere o sul mercato antiquariale, raccontano il panorama ceramico popolare di molte aree italiane dal nord al sud della penisola. Tuttavia sono soprattutto le ceramiche provenienti dal centro Italia a connotare questa raccolta: Marche, Umbria, Toscana Romagna e Lazio sono infatti le regioni che primeggiano per numero e qualità di esemplari.

La produzione marchigiana, ancora oggi attiva in vari luoghi della regione, da Ascoli Piceno a Pesaro, da Fratterosa a Urbania, ha in questa raccolta particolare rilievo.

In ottimo stato di conservazione, le terrecotte sono un documento importante per ricostruire usi, costumi e abitudini di vita della società preindustriale, quando nelle case mancavano acqua corrente, gas ed elettricità. Tra i manufatti di terracotta più caratteristici spiccano gli scaldini, usati soprattutto dalle donne per un dare un po’ di tepore alle fredde case contadine di un tempo, gli orci per l’approvvigionamento dell’acqua, i pignatti e le pentole per la cottura dei cibi.

Pur nella semplicità dei decori, le ceramiche popolari della collezione Maurri colpiscono per la bellezza e l’eleganza delle forme destinate ad assolvere a funzioni domestiche quotidiane.

Questa raccolta di ceramiche è senza dubbio la maggiore di tutta l’Italia centrale, per qualità e consistenza e al dire dei più qualificati ceramologi non è certamente seconda neppure alla pur celebrata collezione di terrecotte del Museo di Faenza.

Per l’occasione è stato siglato un accordo con il Museo dei colori naturali di Lamoli di Borgo Pace, “Aboca Museum” di San Sepolcro e il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza , creando un percorso di visita legato al mondo della ceramica popolare tra Marche, Toscana e Romagna.

L’itinerario, illustrato in un apposito opuscolo, propone un originale viaggio sulle terrecotte partendo dalla mostra di Urbania, poi a Lamoli per l’utilizzo dei colori naturali sulle terrecotte, passando per Aboca Museum dove ci sono in esposizione i ricettari popolari, finendo a Faenza nella collezione di ceramica popolare.

La mostra di Urbania è stata curata da Feliciano Paoli direttore del Civico Museo di Urbania, il catalogo da Giancarlo Bojani ed Elena Longo, allestita da Franco Pecchia e Vincenzo Zollo.

“Ceramiche Popolari”, sostenuta da Regione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, resterà aperta fino al prossimo 30 ottobre e sarà visitabile dalle 10 alle12 e dalle 15 alle 18. Lunedì chiuso. Biglietto 4 euro. Riduzioni per gruppi e bambini.

Info: 0722.313151

23/08/2006





        
  



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