La Biennale Adriatica di Arti Nuove dà l’arrivederci a San Benedetto. Ieri sera, alla Palazzina Azzurra, ultimo evento della rassegna, con la presentazione, in anteprima, di una parte del documentario che il regista Roverio Impiglia ha realizzato durante lo svolgimento della Biennale. Un assaggio di venticinque minuti, in totale sono più di cinquanta.

Sono stati filmati i momenti più rilevanti della manifestazione e le opere più significative, accompagnati dai commenti degli artisti, dei curatori Cristiano Seganfreddo e Antonio Arévalo, e della gente che “subiva” il contagio. L’opera più particolare? Senza dubbio la bara dal coperchio di specchio, realizzata da Stefano Scheda e posizionata sul bagnasciuga, in piedi, non distesa, quasi fosse viva, lasciata li, nel via vai continuo della spiaggia. La bara si sposta in un curioso ed inquietante “funerale”, tra ombrelloni, palme e gente sbigottita.

“Questa manifestazione ha raggiunto il suo scopo:- dice l’Assessore alla Cultura Margherita Sorge- contagiare San Benedetto, una città aperta e ben disposta verso le nuove attività artistiche. Per questo, congratulandomi con tutti gli organizzatori ed i curatori, ed al di la di ogni polemica, posso dire che l’obiettivo è raggiunto.”

Ad accogliere il pubblico c’erano gli onnipresenti "angioletti", ormai familiari a tutta la città, proiettati sulla parete della Palazzina che dà verso l’ingresso. Quest’opera, realizzata dal Sure creative lab, è riuscita a penetrare nelle menti e nelle coscienze delle persone meglio di tutte le altre. Gli artisti hanno voluto prestare i loro Angeli Custodi a tutti gli abitanti di San Benedetto, per proteggerli dal tremendo contagio dell’arte. Ma perché tale protezione fosse davvero efficace, era necessario recitare una piccola preghiera che sintetizzava l’essenza del loro progetto artistico: “Angelo di Dio, che sei il mio custode, proteggimi dai burocrati e dai terroristi, preservami dalla miseria e dalla solitudine, riparami dalle piogge acide e dai raggi ultravioletti, difendi il mio intelletto dagli attacchi dell’idiozia. Amen”.

Infine sono stati riproposti i video vincenti nel il concorso di “Videoarte”: primi ad ex aequo “Treadmill” di Katia Bassanini e "The Soldier", di Miltos Michailidis.