Finito il fermo pesca
San Benedetto del Tronto | Al mercato ittico i venditori si lamentano per la scarsa qualità del pescato, gli acquirenti per i prezzi troppo salati
Il pesce viene caricato sui carretti, pronto per essere venduto
Rientrano in porto una dopo l’altra le barche, dopo una lunga giornata di pesca. Finalmente, dopo il fermo biologico, i marinai sambenedettesi tornano al lavoro. Ed al loro rientro trovano ad aspettarli molte persone, che affollano il molo, curiose di vedere quanto il mare sia stato generoso. Le cassette di pesce vengono caricate sui carretti e portate subito al mercato, dove altra gente attende di poter comperare di nuovo del buon pescato fresco.
Il fermo è stato istituito per dare la possibilità alla fauna marina di riprodursi e di crescere, ma in proposito, molti sono i dubbi. Parecchi operatori ritengono che il periodo di blocco non sia stato sufficiente e che il pescato sia ancora di dimensioni troppo piccole. Questo ha comportato una doppia beffa per i marittimi, che non solo sono stati inattivi per molto tempo, ma, una volta ripresa l’attività, si sono imbattuti in molti esemplari ancora troppo piccoli e quindi invendibili o poco fruttuosi sul mercato.
I banchi del mercato, coperti da cassette piene di pesce di ogni qualità, dalle pannocchie ai roscioli, dalle seppie alle sogliole, farebbero pensare ad un ritorno alla pesca più che positivo, ma l’umore dei venditori non è così roseo: “La quantità c’è, ma manca la qualità.- dicono in molti- C’è molto pesce, ma di scarso valore, ed i prezzi di conseguenza sono molto bassi…Non stiamo recuperando neanche i soldi spesi per la nafta!”
Se gli operatori lamentano scarsi ricavi economici, i clienti, come in un gioco delle parti, si lamentano per i prezzi troppo alti. All’uscita del mercato, infatti, si fa fatica ad incontrare delle persone soddisfatte dell’importo al quale hanno acquistato la merce, ma in tutti c’è la consapevolezza che tali prezzi sono destinati presto a sgonfiarsi.
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29/08/2006
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