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Emergenza maltempo:chiesto al Governo lo stato di calamità

| ANCONA - Un fondo di 2,5 milioni di euro per sostenere le imprese danneggiate di Camerano, Castelfidardo, Offagna e Osimo.Domani la Giunta riferirà in Consiglio regionale.

La Giunta regionale ha chiesto al Governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza e calamità per la zona, a Sud di Ancona, colpita dall’alluvione dei giorni scorsi. Ha inoltre istituito un fondo di garanzia di 2,5 milioni di euro per sostenere la ripresa delle attività delle aziende danneggiate di Camerano, Castelfidardo, Offagna e Osimo.

La decisione è stata assunta dall’esecutivo, nella seduta di questa mattina, dopo una relazione del presidente Gian Mario Spacca sulla situazione venutasi a creare, nelle vicinanze del capoluogo, a partire da sabato 16 settembre. In un’area di circa 150 chilometri quadrati, nel giro di poche ore, sono caduti 130 millilitri di pioggia.

Domani la Giunta regionale riferirà in Consiglio sulla vicenda.

“Il fondo di solidarietà – spiega il presidente Spacca – andrà a beneficio di tutte le imprese del territorio, dei vari comparti produttivi, danneggiate dall’alluvione: agricoltura, industria, artigianato, commercio, servizi, no profit. La bomba d’acqua, come la chiamano gli esperti, ha messo in ginocchio 170 aziende, con oltre duemila addetti.

Attraverso la Società regionale di garanzia sono state attivate risorse per accedere ai finanziamenti bancari necessari alla ripresa dell’attività di uno dei distretti economici più interessanti delle Marche, che, negli ultimi anni, ha riconvertito la produzione della fisarmonica, per abbracciare l’elettronica, gli stampi e l’argenteria.

È stato anche chiesto al Governo nazionale di incrementare il fondo di garanzia con risorse aggiuntive, per agevolare ulteriormente e in maniera più rapida il ripristino di una situazione di normalità produttiva”.

Nel corso della seduta, la Giunta regionale ha affrontato diverse problematiche connesse allo stato di emergenza e alla prevenzione del rischio idrogeologico. È stato deciso di definire interventi per garantire la pulizia e la manutenzione costante dei corsi d’acqua, l’obbligatoria realizzazione di scoli superficiali dei campi arati, una maggiore salvaguardia urbanistica della aree più critiche del Pai (Piano di assetto idrogeologico), la ristrutturazione dei manufatti che ostacolano il deflusso regolare delle acqua.

Il capo di Gabinetto della Giunta regionale, infine, contatterà la Guardia di Finanza per cercare di individuare un regime fiscale idoneo a favorire la ripresa dell’attività delle imprese danneggiate.

18/09/2006





        
  



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