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Convegno in fiera: Crisi senza precedenti per il settore ovino

Castel di Lama | Dito puntato contro concorrenza straniera, senza qualità.

 “Stiamo assistendo ad una crisi senza precedenti, in cui il settore ovino risente di un notevole calo della redditività”. Questo il grido d’allarme lanciato dal Pres. dell’Associazione Allevatori della provincia di Ascoli, Antonio Ricciotti, all’apertura del convegno sull’ ‘Ovinicoltura marchigiana, situazione attuale e prospettive’, organizzato nell’ambito della XII edizione della Fiera del SS. Crocifisso in programma a Piattoni fino a domenica. Un messaggio chiaro e forte lanciato nei confronti di una numerosa platea presente al padiglione meeting, e dei tanti allevatori del comprensorio ascolano che rappresentano una realtà di 90.000 capi ovini di cui la metà con attitudine al latte e alle carni.

“Un allevatore – ha detto Ricciotti – per pagarsi un caffè al bar deve produrre e vendere almeno 2,5 l di latte contro una produzione proveniente dall’est che garantisce basso costo, ma che attenzione non è sinonimo di qualità”. Ancora una volta dunque, dito puntato nei confronti della concorrenza straniera che sul banco alimentare propone prodotti che costano anche il 50% in meno al consumatore finale, ma con gravi rischi per la sua salute vista la mancanza di controlli sulla qualità e effettiva provenienza di quello che viene importato, comprato e mangiato. Al dibattito hanno partecipato anche Giuseppe Traini Presidente del Comitato Fiera, il dott. Landi dell’Università di Perugia, il Prof. Carlo Renieri che ha relazionato su due progetti di valorizzazione della lana all’interno del mercato tessile italiano e il funzionario regionale dott. Gatto, che ha ribadito l’impegno della Regione nel sostenere con la legge sulla Zootecnia, le specie in estinzione, annunciando novità relative a nuovi provvedimenti che tutelino di più il benessere degli animali. Illuminante l’intervento del Prof. Giuseppe Purina, della Facoltà di Agraria dell’ìUniversita’ di Sassari che ha subito risposto alle preoccupazioni avanzate da Ricciotti, parlando della necessità di orientarsi, anche con l’aiuto delle istituzioni verso politiche glocali, intesi come interventi di sostegno che partendo dall’analisi dell’economia del territorio tengano in stretta considerazione la globalizzazione dei mercati. “Tradizione non deve essere sinonimo di arcaismo – ha detto Purina – quindi è necessario che gli allevatori comprendano che dietro il legame con il territorio deve esserci un impianto economico che consideri anche l’evoluzione naturale che l’economia ha avuto in questi anni”. In questo senso la Filiera Corta, eliminando i redditi occulti e riducendo l’intermediazione può essere una strada percorribile per garantire redditività.

Il pomeriggio è proseguito con l’asta per la vendita di agnelle Sopravvissane ed arieti Fabrianesi, l’inaugurazione ufficiale della fiera con tutte le autorità presenti.

LA FIERA DEL SOLE – La fiera di Castel di Lama fa tornare il sereno. All’apertura dei 400 stands espositivi l’impatto cromatico è assolutamente straordinario, dall’azzurro terso del cielo, al bianco dei padiglioni, passando per il verde dei prati di Piattoni arrivando al giallo e al rosso dei trattori e dei quad che sono pronti per essere ammirati dai numerosi visitatori che anche quest’anno caratterizzeranno la kermesse. 60.000 mq di superficie espositiva, 500 capi di bestiame fra ovini, bovini, maiali, cavalli, asini e 1000 capi tra animali da cortile e colombi. Numeri da guinness dei primati per un appuntamento, ad ingresso libero, che si conferma tra i più ricchi del settore e che ha ottenuto il meritatissimo patrocinio del Ministero per le politiche Agricole.

Quest’anno è stato allestito in piazza Petrarca nei pressi del palazzo municipale di Piattoni un villaggio storico dove saranno riproposte con ambientazioni studiate ad hoc ed in collaborazione con la Pro Loco di Castel di Lama le antiche botteghe artigiane dall’Ars Fabri (fabbro), al Magistri Legnamis (falegname) arrivando fino all’Ars Panifacule (fornaio), e tante altre accanto alle quali si collocheranno il Museo del Baco da Seta proposto dalla Pro Loco di Colli del Tronto, che in passato è stato il più grande produttore del baco ed il Museo del cibo curato dall’esperto Gianni Brandozzi. In serata grande partecipazione alla cena con i pastori a base di pecora in callara e spezzatino d’agnello, accompagnata dalla simpatia delle esibizioni della Ribalta in fiera e dal concerto di Lighea.

02/09/2006





        
  



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