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In barba all'ordinanza sospensiva del Tar

| ANCONA - Legambiente critica la riapertura della caccia

Ieri, con una delibera a dir poco “frettolosa” , la Regione Marche, preso atto dell’ordinanza del TAR Marche che sospende la caccia alla migratoria, ha comunque autorizzato il prelievo anticipato, in deroga alla normativa vigente, della tortora e della quaglia. L'istituto della deroga - ammonisce Legambiente Marche – richiama per sua natura a situazioni eccezionali e temporanee, ma nelle Marche viene richiesto da sempre a gran voce dai cacciatori e concesso dalla Regione eludendo così tutte le misure di una corretta gestione dell'attività venatoria.

“Le conseguenze per queste due specie – denuncia Nicola Felicetti, rappresentante di Legambiente nella commissione tecnica faunistico-venatoria della Provincia di Macerata - saranno notevoli, trattandosi di quelle, che tra tutte le specie oggetto di caccia nel primo fine settimana di apertura al prelievo, sono di maggiore interesse per le oltre 30.000 doppiette marchigiane”.

“Spiace constatare - aggiunge Paolo Perna, responsabile fauna di Legambiente Marche - che parte del mondo venatorio pone ancora la caccia al centro di qualunque politica di gestione del territorio, subordinando ad essa ogni altra scelta, spesso a discapito dell'intera collettività regionale. Un atteggiamento concentrato sulla difesa di piccoli privilegi che ad oggi non ha portato nessun vantaggio neanche agli stessi cacciatori, che in cambio di qualche giornata in più si ritrovano un territorio in larga parte povero di fauna.”

Come già affermato in occasione dell'approvazione del calendario venatorio, è ora che si avvii una fase seria di confronto e concertazione tra Regione, cacciatori, ambientalisti e tutti gli attori coinvolti per una pianificazione che tenga in maggior conto la gestione sostenibile delle risorse faunistiche, la biologia e l'impatto della caccia sulle popolazioni animali della regione. Ancora una volta invece – conclude Legambiente Marche – a trionfare sono gli interessi miopi di una parte dei cacciatori sul rispetto delle regole per la conservazione delle risorse naturali, con una Giunta Regionale capace di approvare una nuova delibera nel giorno di 3 giorni pur di ripristinare l'apertura della caccia. Chissà se in futuro, la Regione si mostrerà altrettanto rapida ed “energica” su emergenze ben più importanti, quali la tutela ambientale e la qualità della vita dei cittadini?

02/09/2006





        
  



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