San Benedetto: il turismo amletico
San Benedetto del Tronto | Tra polemiche, vip e cultura qual è il vero essere del turismo sambenedettese?
di Francesca Bruni
L’ estate sta finendo e un anno se ne va…ma come è stata questa calda (per metà) estate sambenedettese?
La stagione si è aperta con la polemica "Miss Italia": Gaspari ha mollato la presa perché, dice lui, troppo costosa e con un non proporzionale ritorno di popolarità. Poco dopo, con le ferite della polemica ancora aperte, il sindaco ha sorpreso tutti con un colpo gobbo: il Watershow. Mamma mia: la tranquilla vita di provincia sconvolta da un conglomerato di vips: giornali, tv, fotografi, paparazzi e assessori hanno assistito a quella che si preannunciava la manifestazione della stagione.
L’entusiasmo si è tramutato in polemica quando lo show è scivolato dalla prima alla seconda serata quasi senza preavviso. Sui giornali un can can di veleni, critiche, minacce di ricorsi e denunce e chi più ne ha più ne metta. Poi il caldo ha messo tutto a tacere. Amen.
Poi è stata la volta di Mare Aperto, creatura primogenita dell’assessore Sorge, che ha visto protagonista un misto tra folk e cultura aspramente criticato dall’ex Gabrielli che ha sbottato: con meno dei soldi con cui è stata organizzata la manifestazione Mare Aperto è stato organizzato il Tim Tour che ha dato un grande ritorno di visibilità per la città. A questa dichiarazione è seguita replica della Sorge con conferma della manifestazione anche per i prossimi anni. Amen.
Quindi in sintesi due cambi della guardia: esce Miss Italia entra Water Show, esce Tim Tour entra Mare Aperto.
La polemica fa bene, dice qualcuno, così come cambiare le cose può essere un toccasana per una cittadina che cerca di rilanciarsi nel turismo. Ma le cose sono cambiate sul serio o è solo un effetto in stile Tomasi di Lampedusa? (tutto cambi affinché niente cambi).
L’impressione francamente è quella di una città che cerca sì di rilanciarsi nel turismo, ma con il piccolo particolare che San Benedetto si sta rilanciando da ormai 20 anni.
La vita serale dei giovani, parte della popolazione che la Riviera continua a trascurare, d’estate è sempre la stessa. Dopo un giretto a curiosare tra i vari Tim Tour o Water Show, si finisce al lungomare, dove per entrare un uno chalet vip si fa la fila tutta la sera, per poi fare un’altra fila per pagare un rum e cola 10 euro: aò so venti sacchi! La Riviera delle Palme è cara e offre poco: nel giro di venti giorni si fanno almeno tre turni negli stessi locali. Quindi per far qualcosa di diverso si prende la macchina e si va fuori.
Capisco l’ossessione del ritorno di popolarità, della pubblicità che non fa dormire gli albergatori, e capisco anche l’ansia culturale che attanaglia l’intellighenzia rivierasca dopo la dichiarazione shock di Ferrara, però allo stato attuale delle cose la politica turistica della città sembra non avere un verso. In fondo non è del tutto dedita al turismo familiare, per la cultura fino a quest’anno si è fatto davvero poco e non è affatto una città che offre molto ai giovani…
In compenso Gaspari in un’intervista ha dichiarato: incentiveremo il turismo sportivo! metteremo a disposizione nuove strutture!...speriamo poi di non rincontrarci a vedere un film in un ex palazzetto…
Chissà che ne pensa l’assessore alla cultura…
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04/09/2006
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