Prima giornata per il "Bizzarri"
San Benedetto del Tronto | Ospite d'onore il grande maestro Carlo Lizzani: San Benedetto è un bellambiente, una città non troppo grande, ideale per curare con attenzione e costanza un evento come il Festival Bizzarri"
di Marco Braccetti
Il Maestro Carlo Lizzani con il Sottosegretario Colonnella e L'Assessore Sorge
Il 2006 si caratterizza per una serie di celebrazioni di alcuni fra i più importanti e significativi Maestri del cinema italiano. Il Premio Bizzarri, non poteva non ricordare questi anniversari dedicando l’apertura dell’edizione 2006 agli avvenimenti celebrativi.
Come da programma, la giornata di oggi è iniziata all’ Auditorium, con le scuole che hanno le opere in concorso, ed è proseguita poi con l’incontro degli studenti con Carlo Lizzani che apre così la giornata a lui dedicata, che culminerà con la consegna del premio alla carriera. All’incontro erano presenti il Sottosegretario di Stato Pietro Colonnella e l’Assessore alla Cultura Margherita Sorge: “Sono molto emozionato.- dice Colonnella- avere accanto a me un grande maestro del cinema italiano non può che rendermi felice. Sono onorato di averlo come ospite nella nostra città e nel Piceno” Anche la dottoressa Sorge è visibilmente emozionata: “Sono davvero emozionata! Mi trovo di fianco ad una persona che per molti della mia generazione è stata e continua ad essere una vera e propria guida spirituale.”
A 84 anni si definisce un “corridore di fondo". Carlo Lizzani è nato a Roma il 3 aprile del 1922. Il prolifico regista di decine e decine di film da Achtung banditi!, il suo esordio del 1951, a Banditi a Milano del 1968, da Il gobbo a Il processo di Verona, in grande parte ispirati a fatti di cronaca o storici, vestì prima ancora il ruolo di sceneggiatore o di aiutoregista stando vicino a tanti grandi del nostro cinema da De Santis a Rossellini, testimone accanto a loro di fondamentali esperienze come l'avventurosa lavorazione di Germania anno zero.
L'artista, quindi, ma anche l'intellettuale e lo studioso che con il primo è sempre convissuto: dalle giovanili esperienze critiche nella redazione della gloriosa rivista Cinema alla pubblicazione della sua Storia del cinema italiano, dall'impegno in prima fila nell'associazionismo di categoria alla direzione della Mostra di Venezia tra fine anni Settanta e primi Ottanta. Fino, in anni più vicini, al sistematico lavoro di recupero della memoria del cinema italiano, ancora storico non attraverso la parola scritta ma le immagini delle sue video-monografie dedicate al Neorealismo, a Visconti, a Rossellini: con l'intenzione di aggiungere molti altri titoli alla collana. Ancora attivissimo, Lizzani è stato presente in questi ultimi mesi sulla scena con il suo sceneggiato televisivo dedicato alla controversa figura di Maria Josè, l'ultima regina d'Italia, ma anche con il passaggio di testimone alla presidenza dell'Anac, la storica associazione degli autori cinematografici, avvenuta - in favore di Ugo Gregoretti - proprio nel momento di più intensa polemica con la politica del governo Berlusconi.
“San Benedetto è un bell’ambiente- dice il maestro Lizzani- una città non troppo grande, ideale per curare con attenzione e costanza un evento come il Festival “Bizzarri”. In una grande città un evento del genere rischierebbe di disperdersi; infatti non sono molte le manifestazione di questo tipo che durano negli anni.” Riguardo allo stato di salute del documentarismo in Italia Lizzani è pessimista: “Non è buono, come non è buono quello di molto altri ambiti della nostra cultura. Occorre pensare ad un sistema per rivalorizzare il documentario. Magari con incentivi che favoriscano non solo la produzione ma anche la distribuzione e la valorizzazione pubblicitaria dei lavori”.
Il cinema italiano: “E’ di ottima qualità, ma tra gli addetti ai lavori manca quell’aggregazione culturale che caratterizzava i decenni scorsi. Un aggregazione che teneva unite anche persone diverse per pensiero politico e modo d’agire”. Il neorealismo per il maestro è nel codice genetico del cinema italiano: “Il cinema ha un grande debito verso il neorealismo, che creò dei nuovi canoni espressivi, di cui ancor oggi tutti tengono conto. Il cinema di oggi non sarebbe quello che è senza il neorealismo."
"Il mio sogno nel cassetto?- conclude Lizzani- Valorizzare, magari con delle opere di restauro, tutti i miei lavori; ma ho anche in programma di realizzare una serie di documentari sui beni culturali italiani, una vera e propria collana enciclopedica che dia una quadro generale di tutte le bellezze artistiche ed architettoniche del nostro paese"
Nel pomeriggio sono state proiettate opere dei registi di cui si celebra il centenario della nascita.
Infine per Italia doc, in chiusura della serata , il primo documentario in concorso:
L’Isle di Chiara Malta (10’).
Durante un estate torrida un uomo prepara un film d'animazione erotico.. Più di una volta lancia sguardi complici all'obbiettivo che lo sta filmando. Una storia parallela a quella che sta raccontando inizia allora. Chissà, forse un'allucinazione?
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23/09/2006
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