Accertata la presenza dellorso bruno sui Monti Sibillini
| MACERATA - Per il WWF il Parco Nazionale conferma la sua importanza per la conservazione della specie e spinge affinché Il Ministero dellAmbiente lo includa nel Patto nazionale salva-orso
La conferma della presenza sui Monti Sibillini di un esemplare di Orso marsicano, probabilmente non monitorato dagli studiosi del Parco d’Abruzzo e dell’Università La Sapienza di Roma, testimonia l’importanza del Parco nazionale per la conservazione di questa specie, e rafforza l’urgenza di far partecipare l’area protetta al piano d’azione per la tutela dell’orso marsicano (P.A.T.O.M) che oggi la vede escluso.
‘’L'orso – spiega Jacopo Angelini vicepresidente del WWF Marche- è specie tutelata su tutto il territorio nazionale prevalentemente grazie alla legge 11 febbraio 1992 n.157 di protezione della fauna omeoterma e grazie alla direttiva Habitat 92/43/CEE. E’ una specie che realizza spostamenti consistenti, dell'ordine di decine e decine di chilometri, per cui il territorio ecologicamente omogeneo dell'Appennino centrale, che interessa il territorio montuoso di Abruzzo, Molise, Marche, Lazio ed Umbria, è potenzialmente interessato dalla presenza, temporanea o stabile, del plantigrado’’.
Per la salvaguardia dell’Orso marsicano il Ministero dell'Ambiente sta approntando un piano salva-orso che vede coinvolti, oltre alle Regioni Abruzzo, Molise e Lazio, i Parchi nazionali: d'Abruzzo, Lazio e Molise, quello della Majella e quello Gran Sasso-Monti della Laga. Il Parco dei Monti Sibillini è escluso dal P.A.T.O.M. ma, anche alla luce delle notizie di queste ore, diventa sempre più indispensabile una sua partecipazione. ‘’Questo inserimento – spiega Angelini- permetterebbe al Parco di partecipare alla definizione e all'attuazione di una strategia nazionale volta a garantire la salvaguardia della specie e a rendere tollerabile, anzi gradita, la presenza dell'orso sui Sibillini anche per gli interessanti risvolti per l'economia locale’’.
I danni da orso a carico di allevatori e di altri operatori (come agricoltori ed apicoltori) , come quelli causati da altri mammiferi ed uccelli protetti, secondo il WWF, devono essere rapidamente indennizzati dalla Regione e dai Parchi nazionali, così come devono essere messi in campo idonei strumenti per difendere le attività. Ad esempio il WWF ha, di sua iniziativa, dotato alcuni apicoltori dell'area Parco nazionale d'Abruzzo di recinzioni elettrificate mobili per la difesa degli alveari.
L’allarme degli operatori turistici, citato dal Resto del Carlino è ingiustificato, l’orso marsicano è innocuo per l’uomo ed è molto più piccolo dell’orso bruno europeo ed è poco più grande di un cinghiale. Oltretutto la presenza dell’orso marsicano può essere un volano per il turismo dei Sibillini assieme al Camoscio appenninico, dato che nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ogni anno vengono un milione di turisti proprio per la presenza di questi due rari e preziosi animali appenninici.
L’azione del WWF Italia è, sulla specie Orso, a 360°. Domani infatti si concluderà la traversata delle Alpi nella terra dell'orso bruno organizzata dal WWF Italia e supportata dal partner Rigoni di Asiago; partiti il 15 settembre da Asiago l'equipaggio ha percorso 350 chilometri superando dislivelli dall'Alto Garda Bresciano su fino alla Svizzera, passando per il Parco Nazionale dello Stelvio e l'Adamello Brenta, attraverso 3 nazioni alpine (Italia, Svizzera, Austria).
‘’L'orso – spiega Jacopo Angelini vicepresidente del WWF Marche- è specie tutelata su tutto il territorio nazionale prevalentemente grazie alla legge 11 febbraio 1992 n.157 di protezione della fauna omeoterma e grazie alla direttiva Habitat 92/43/CEE. E’ una specie che realizza spostamenti consistenti, dell'ordine di decine e decine di chilometri, per cui il territorio ecologicamente omogeneo dell'Appennino centrale, che interessa il territorio montuoso di Abruzzo, Molise, Marche, Lazio ed Umbria, è potenzialmente interessato dalla presenza, temporanea o stabile, del plantigrado’’.
Per la salvaguardia dell’Orso marsicano il Ministero dell'Ambiente sta approntando un piano salva-orso che vede coinvolti, oltre alle Regioni Abruzzo, Molise e Lazio, i Parchi nazionali: d'Abruzzo, Lazio e Molise, quello della Majella e quello Gran Sasso-Monti della Laga. Il Parco dei Monti Sibillini è escluso dal P.A.T.O.M. ma, anche alla luce delle notizie di queste ore, diventa sempre più indispensabile una sua partecipazione. ‘’Questo inserimento – spiega Angelini- permetterebbe al Parco di partecipare alla definizione e all'attuazione di una strategia nazionale volta a garantire la salvaguardia della specie e a rendere tollerabile, anzi gradita, la presenza dell'orso sui Sibillini anche per gli interessanti risvolti per l'economia locale’’.
I danni da orso a carico di allevatori e di altri operatori (come agricoltori ed apicoltori) , come quelli causati da altri mammiferi ed uccelli protetti, secondo il WWF, devono essere rapidamente indennizzati dalla Regione e dai Parchi nazionali, così come devono essere messi in campo idonei strumenti per difendere le attività. Ad esempio il WWF ha, di sua iniziativa, dotato alcuni apicoltori dell'area Parco nazionale d'Abruzzo di recinzioni elettrificate mobili per la difesa degli alveari.
L’allarme degli operatori turistici, citato dal Resto del Carlino è ingiustificato, l’orso marsicano è innocuo per l’uomo ed è molto più piccolo dell’orso bruno europeo ed è poco più grande di un cinghiale. Oltretutto la presenza dell’orso marsicano può essere un volano per il turismo dei Sibillini assieme al Camoscio appenninico, dato che nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ogni anno vengono un milione di turisti proprio per la presenza di questi due rari e preziosi animali appenninici.
L’azione del WWF Italia è, sulla specie Orso, a 360°. Domani infatti si concluderà la traversata delle Alpi nella terra dell'orso bruno organizzata dal WWF Italia e supportata dal partner Rigoni di Asiago; partiti il 15 settembre da Asiago l'equipaggio ha percorso 350 chilometri superando dislivelli dall'Alto Garda Bresciano su fino alla Svizzera, passando per il Parco Nazionale dello Stelvio e l'Adamello Brenta, attraverso 3 nazioni alpine (Italia, Svizzera, Austria).
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23/09/2006
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