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Scuola e precariato: il corso abilitante è l’ultima beffa

Ascoli Piceno | Dai precari della provincia di Ascoli la critica: “il corso abilitante tanto atteso non è altro che un corso SSIS. Chiediamo semplicemente un corso logisticamente fattibile”.

Da alcuni docenti precari provincia di Ascoli Piceno riceviamo e pubblichiamo:

Vorremmo in poche righe sintetizzare la situazione alquanto difficile di oltre cento docenti laureati precari della Provincia di Ascoli Piceno per condividerla con i più importanti rappresentanti del nostro territorio e chiedere un interessamento nelle sedi più opportune.

Tutti conoscono il problema del precariato nella scuola, ma pochi sanno realmente i disagi provocati da questa vera e propria piaga della scuola pubblica italiana: molti di noi sono in servizio da oltre un decennio, assunti ogni 1 settembre e puntualmente licenziati il 30 giugno dell'anno successivo, a conclusione delle attività scolastiche; ogni anno una situazione diversa, colleghi e studenti che cambiano, proteste dei genitori che non vogliono veder arrivare nella classe del proprio figlio un docente con l'incarico annuale.!

Nei doveri e negli adempimenti ci viene richiesta la stessa professionalità, gli stessi risultati e lo stesso impegno dei colleghi di ruolo, ma nei diritti questa uguaglianza viene meno: niente stipendio estivo, meno giorni di malattia pagati per intero e tante altre disparità.

Poco importa aver speso milioni di vecchie lire per comprare libri e iscriversi a nuovi corsi di laurea, master o specializzazioni (alcuni di noi hanno una vera e propria collezione di certificazioni e titoli, nella vana speranza di poter migliorare la propria situazione!).

Basti pensare che una laurea in lettere o in matematica (per citare due titoli indubbiamente utili anche per chi insegna alle elementari) vale per una maestra elementare soltanto 3 ridicoli punti, tanto quanto quelli ottenuti insegnando 46 giorni in una qualsiasi scuola statale o parificata!

Oltretutto per gli insegnanti in possesso di una laurea e in servizio presso le scuole primarie (elementari) o dell'infanzia (scuole materne) non potranno mai far valere il loro servizio nelle graduatorie permanenti delle scuole medie e superiori . come se fossero anni di esperienza da buttar via!

Eppure l'ex-ministro ha abolito l'esame di 5° elementare con la specifica motivazione che si tratta di un unico percorso scolastico, fondato sugli stessi principi pedagogici e didattici ed è inutile creare bruschi passaggi o interruzioni, in nome della continuità dell'insegnamento e dell'apprendimento.

A questo panorama ben poco incoraggiante si e' aggiunta quest'anno l'ultima beffa, o meglio una notizia in un primo momento accolta con gioia, ma rivelatasi successivamente un vero e proprio boomerang: l'attivazione di un corso speciale abilitante per docenti non di ruolo in possesso del titolo, ma sprovvisti della relativa abilitazione.

In pratica a parteciparvi sono soprattutto gli insegnanti laureati già in servizio con incarico annuale o supplenza temporanea.

Molti di noi sono da anni in servizio non di ruolo nelle scuole materne o elementari (e quindi già in possesso dell'abilitazione per la materna e/o le elementari), ma sprovvisti dell'abilitazione per insegnare alle scuole medie superiori e inferiori, abilitazione che ci permetterebbe finalmente di poter rendere effettiva la nostra laurea e ci darebbe la possibilità di insegnare nelle scuole secondarie.Infatti, come noto, da diversi anni non si fanno più i concorsi pubblici per il personale docente, sostituiti dalle famose SISS, cioè da corsi biennali universitari post-laurea, ovviamente a pagamento.

Per molti di noi, che hanno cominciato a lavorare nella scuola dopo il diploma magistrale ( in seguito al superamento di concorsi ), e contemporaneamente a studiare all'università, non è mai stato possibile, una volta laureati col vecchio ordinamento, frequentare per due anni l'università, lasciando il lavoro, il relativo stipendio, in qualche caso famiglia e figli piccoli, per trasferirsi a Macerata, unica sede dei corsi.

Molti speravano da tempo in un corso abilitante, come quelli fatti in passato e strutturati proprio per rispondere alle esigenze di lavoratori e soprattutto lavoratrici ultratrentenni che non possono permettersi di tornare a fare gli universitari a tempo pieno.

Il corso abilitante tanto atteso e' dunque arrivato, ma altro non si e' rivelato che un corso SSIS, strutturato su misura per incassare tanti soldi (oltre due milioni di vecchie lire a testa, senza contare le spese per i libri e per i viaggi) e spenderne ben poco, anzi nulla, per pagare i docenti.

Hanno infatti ben pensato di unirci ai corsisti universitari:-la sede unica e' macerata, difficilmente raggiungibile per molti marchigiani, soprattutto per noi ascolani; -la frequenza e' di ben quattro volte alla settimana, creando problemi praticamente irrisolvibili ai colleghi e agli studenti delle scuole dove siamo in servizio; -le lezioni iniziano spesso alle 14,00 (molti di noi finiscono di insegnare poco prima) e finiscono alle 20,00, oltre all'intera giornata del sabato.

Tutto questo per quasi due anni!!!!!!

Mai era stato fatto prima d'ora un corso abilitante come questo!!

Non vogliamo agevolazioni sulla durata o sulla difficoltà dei corsi, non ci spaventa studiare e lavorare contemporaneamente, come abbiamo sempre fatto: vogliamo semplicemente un corso logisticamente fattibile, con meno giorni di frequenza settimanale o comunque con sedi dislocate a livello provinciale.

Sappiamo che in altre province si stanno già muovendo con raccolte di firme e interessamento di politici locali. speriamo che anche i nostri rappresentanti si muovano. A Spinetoli vi e' un distaccamento dell'università di macerata e i corsi potrebbero tenersi benissimo a livello provinciale, magari avvalendosi di validi insegnanti o presidi della zona, che certamente non mancano, oppure con lezioni in videoconferenza, come viene già fatto per alcuni corsi universitari.

25/09/2006





        
  



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