Carlo Mazzone: "Provo a fare il pensionato"
Grottammare | Il tecnico romano di nascita ma marchigiano di adozione si gode il piceno cercando di star lontano dal mondo del calcio, ci riuscira?
di Stefano Bruni
Carlo Mazzone
Lo abbiamo incontrato, insieme alla consorte, allo Chalet "La Vela" di Grottammare, davanti ad un buon piatto di spaghetti allo Scoglio . Carletto Mazzone, classe 1937 ha deciso di provare a fare il pensionato ma è il primo ad ammettere che stare lontano dal calcio è veramente difficile:
"E' il secondo anno che provo a fare il pensionato, l'anno scorso non ho resistito ed a Gennaio ho accettato l'offerta del Livorno, vediamo se quest'anno riesco nell'impresa di rimanere a casa, sennò poi mia moglie chi la vuol sentire..."
Scherza il buon Carletto eppure noi a fare il pensionato proprio non ce lo vediamo ed allora gli abbiamo chiesto perchè non è mai tornato ad allenare l'Ascoli, squadra che lo ha lanciato come allenatore. Una soluzione che potrebbe risultare molto comoda per Mazzone visto che proprio ad Ascoli Piceno vive assieme a sua moglie:
"Ho avuto questa possibilità, basti pensare che con Benigni sono anche stretto da un rapporto di parentela. No, io ad Ascoli non torno, ho lasciato un bel ricordo a questa gente e non voglio rovinare la favola. Vivo ad Ascoli, sono stato lanciato da Costantino Rozzi, uno dei più grandi uomini che abbia mai conosciuto, ho allenato i bianconeri per molti anni e mi sono tolto tante soddisfazioni tanto da essere rispettato da tutti gli ascolani e voglio lasciare di me un bel ricordo".
Lei ha parlato di un grande uomo di calcio che ci ha lasciati diversi anni fa, Costantino Rozzi, pochi giorni fa si è spento anche Giacinto Facchetti, che ricordo ha del presidente dell'Inter appena scomparso?
"Un uomo magnifico di una bontà e di una serietà unica. Ogni volta che lo incontravo lui mi diceva che se proprio la sua Inter avesse dovuto perdere perdere preferiva che perdesse contro una squadra allenata da me. Uno dei pochi difensori capaci di saper difendere in modo eccelso, di segnare molti gol e di farne segnare tanti grazie ai suoi assist. Ricordo il suo mondiale del '70... strepitoso! A Giugno quando con il Livorno superai il record di panchine in serie A appartenente a Nereo Rocco, mi chiamò a casa per complimentarsi con me lasciandomi a bocca aperta per l'eleganza dimostrata. Se n'è andata una figura magnifica del calcio mondiale".
Parliamo del campionato di serie A che inizia Sabato, chi sono le favorite?
"Beh direi che c'è solo una favorita, l'Inter. Una squadra galattica che parte con 8 punti di vantaggio sul Milan e senza la Juventus come rivale. Se Moratti non riesce a conquistare lo scudetto sul campo nemmeno quest'anno non saprei piu' cosa suggerirgli di fare".
E la sua Roma?
"Un'ottima squadra con un grandissimo allenatore ma l'Inter e il Milan sono davvero superiore tecnicamente. Ovviamente, da tifoso, mi auguro che i giallorossi mi diano delle soddisfazioni. Ci sono tanti giovani interessanti...vedremo".
E il suo "Pupone" Francesco Totti?
"Speriamo che si sia ripreso dal brutto infortunio subito in Primavera, al mondiale ho visto Francesco esprimere anche meno del 50% delle sue potenzialità. Per fortuna è un campione e anche infortunato ci ha aiutati alla conquista del mondiale. Che tensione quando ha tirato il rigore all'ultimo minuto contro l'Australia, ho dovuto chiudere gli occhi perchè avevo paura che facesse il cucchiaio... comunque è davvero un campione eccezionale".
Lei d'estate viene al mare a San Benedetto, come vede la Samb quest'anno?
"Posso dirvi che Calori l'ho allenato a Perugia ed a Brescia, è un persona con un'esperienza notevole e con delle grandi capacità tattiche ed umane, dirigeva la difesa con grande personalità e credo che farà molto bene come allenatore. Loviso l'ho lanciato io nel Bologna, ha talento da vendere, sembra che abbia gli occhi anche sulla nuca, sa sempre dove sono le punte e le serve in modo pregevole. Anche se il girone è veramente tosto credo che la Samb possa fare un buon campionato".
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08/09/2006
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