«Quella data segna l’uscita dell’Italia dal periodo più buio della sua storia recente». Così il sindaco Gaspari ricordando l’8 settembre 1943, giorno in cui il generale Badoglio, capo del Governo italiano, annunciò pubblicamente l’armistizio che era stato sottoscritto il 3 settembre a Cassibile, nei pressi di Siracusa, con il Comando Alleato.

«Dopo l’8 settembre», prosegue Gaspari, «l’esercito era allo sbando, lasciato privo di qualsiasi guida o direttiva. Gli italiani si organizzarono in bande partigiane, le quali diedero un riscatto anche morale al nostro Paese, rispetto al ventennio. I partigiani scrissero pagine gloriose della nostra storia e a loro dobbiamo una gratitudine intatta oggi e sempre».

«La liberazione dal fascismo», conclude Gaspari, «è o dovrebbe essere un patrimonio storico condiviso al di là di ogni revisionismo, e un valore comune a tutti gli italiani, proprio nelle sue tappe fondamentali, a partire dal 25 luglio 1943, giorno dell’arresto di Mussolini e della fine della dittatura fascista, fino alla Liberazione del 25 aprile 1945 e al referendum istitutivo della Repubblica, il 2 giugno 1946.

Da quelle date, dopo due guerre mondiali, nacque l’Italia democratica, non più chiusa in una torva e folle autarchia, ma aperta al resto del mondo. La pace, come sempre accade, generò lo sviluppo economico e sociale. Ai conflitti, non ultimo, seguì la nascita della Comunità Europea e la cooperazione tra nazioni che si erano ferocemente combattute».