Intendo portare all’attenzione della pubblica opinione la situazione divenuta ormai intollerabile all’interno del consiglio direttivo dell’UPI (Unione delle Province d’Italia) Marche.

Il presidente Palmiro Ucchielli, infatti, non si riunisce più l’organismo dal 27 aprile scorso e questo nonostante abbia sollevato proprio in quella sede la necessità che si lavorasse in modo più intenso per dare una risposta puntuale alle numerose problematiche che interessano le province italiane, e specificatamente quelle marchigiane.

Un’esigenza che fu condivisa da molti in quella sede, a cominciare dal Presidente della Provincia di Ancona Giancarli, che presiedeva quella seduta. A dimostrazione che la mia non era, e non è, una posizione dettata da logiche di schieramento politico, ma dalla reale volontà di dare un contributo fattivo alla soluzione delle tante questioni sul tappeto.

Va ricordato infatti che, in precedenza, il Consiglio direttivo era stato chiamato ad esprimersi su questioni di grande importanza ed aveva prodotto documenti che poi avevano trovato riscontro in atti esecutivi da parte delle amministrazioni competenti. Basti pensare alla riduzione del 95% dell’Imposta Provinciale sulle Trascrizioni per le persone disabili, poi ratificata dai quattro Consigli provinciali, o la richiesta di una reciprocità dei dazi doganali sulle calzature tra UE e Cina, accolta di recente dalla Commissione Europea.

Questo vuol dire che il Consiglio direttivo dell’U.P.I. affronta, e soprattutto dà le linee guida, su argomenti che conivolgono interessi primari dei nostri cittadini ed è una mancanza grave di rispetto nei loro confronti questa inerzia che si protrae ormai da sei mesi.

Per questo informo il presidente Ucchielli che, perdurando il suo silenzio, mi vedrò costretto ad invocare l’art. 7 comma 2 dello Statuto e a raccogliere le firme necessarie per una convocazione del Consiglio.

* Consigliere Provinciale di Ascoli Piceno – Gruppo Forza Italia e Membro del Consiglio direttivo dell’U.P.I. Marche