I sindacati di base sono critici rispetto alle scelte della Legge Finanziaria dello Stato, proposta dal Governo. Sincobas, Sult e CNL, che nei prossimi mesi formeranno una nuova organizzazione unitaria, sostengono che con questo programma “Prodi prosegue nella direzione del precedente Governo Berlusconi, con pesanti tagli alla spesa pubblica  e sociale, mantenendo l’impianto liberista e facendo pagare la riduzione del debito e il rientro nei paramentri imposti dai Trattati europei e dalla moneta unica, sempre ai lavoratori dipendenti e ai pensionati”.

“Per parte sua, sottolinea il coordinatore provinciale del Sincobas di Ascoli, Andrea Quaglietti : I pochi provvedimenti condivisibili, come l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie e le maggiori trattenute sulle superpensioni, non cambiano l’impronta generale della manovra, segnata dalla scomparsa per i lavoratori della loro parte del taglio di cuneo fiscale che è invece garantita ai datori di lavoro. La riduzione delle tasse per i redditi inferiori ai 40 mila euro poi – continua Quaglietti – corrisponderà ad un risparmio limitato solo per le famiglie monoreddito e ad uno più ridotto per le famiglie con più persone a carico (100 euro annui in media)”.

E inoltre per il coordinatore del Sincobas gli “esigui benefici introdotti verranno rimangiati da aumenti dei bolli auto, ticket sanitari, nuove tasse dei comuni per i tagli ai trasferimenti statali.Tutto ciò ricadrà sui ceti popolari e più deboli. “ A questo poi ci sono da aggiungere le previste riduzioni del personale nella sanità pubblica, il mancata intervento sulla precarietà delle condizioni di lavoro per centinaia di migliaia di persone, la spinta all’esternalizzazione dei servizi e alle privatizzazioni anche di quelli locali.  Si tratta insomma di una Finanziaria assolutamente da rivedere e da cambiare.