Il botta e risposta non si ferma. Dopo la risentita replica di Confindustria Fermo alle accuse della Cgil sui maltrattamenti subiti da dipendenti a Porto Sant'Elpidio dai propri datori di lavoro, il segretario provinciale del sindacato Alessandro Pertoldi contrattacca, precisando alcuni passaggi.

"In riferimento alla risposta da parte della Confindustria Fermo apparsa sulla stampa odierna teniamo a precisare, senza nessuna volontà polemica, che la nostra denuncia (attraverso manifesti e volantini) non ha assolutamente sparato nel mucchio, ma soltanto portato a conoscenza di un problema che anche se non conosciamo nelle sue proporzioni indubbiamente esiste. Nell’articolo del 17 ottobre il Segretario della Filtea Santarelli addirittura teneva a precisare proprio che 'non bisogna fare di tutta un’erba un fascio' a conferma proprio della delicatezza della questione".

E se nella prima parte si tratta solo di una precisazione, Pertoldi non risparmia poi alcune osservazioni critiche in merito ai comportamenti dell'associazione degli industriali verso le forze sindacali.

"C’è un dato di fatto che non può nascondere la scarsa propensione degli imprenditori al dialogo, ad oggi a distanza di 13 anni dall’accordo di Luglio 1993 sulla politica dei redditi solo 3 aziende calzaturiere del fermano hanno firmato accordi integrativi salariali e normativi con le controparti nonostante ci siano molte imprese che hanno maturato grandi profitti nel decennio passato. Infatti se di crescita economica del territorio si vuol parlare, crediamo che questa abbia riguardato molto più le tasche degli imprenditori che quelle dei lavoratori dipendenti. Resta la ferma volontà anche da parte nostra a riprendere quanto prima il confronto su questi ed altri temi che riguardano lo sviluppo del territorio.