La contorta vicenda che si dipana da ormai due mesi sulla vendita dell’edificio comunale di Contrada Monte Renzo alla PicenAmbiente rischia di finire in Procura, Corte dei Conti e probabilmente anche al Tar. A presentare i tre ricorsi potrebbe essere il consigliere di minoranza Giorgio De Vecchis. E’ quanto emerso dalla seduta del Consiglio comunale di venerdì 20 ottobre. Si era all’ultimo punto del carnet, il 15, dove l’assemblea comunale doveva votare se accettare o meno la mozione del consigliere di AN per revocare la delibera nr.14 del 12.9. 2006 con oggetto”Alienazione dell’immobile di proprietà comunale alla PicenAmbiente S.p.A.”.

Ad aprire la discussione ci pensa Giovanni Gaspari che ribadisce la bontà di portare avanti una decisione presa a suo tempo dalla passata Amministrazione nel 2004. Per il sindaco occorrono tuttavia le più ampie garanzie di linearità e trasparenza dell’iter amministrativo e dirigenziale. Queste sarebbero fin qui state rispettate. Lo comprova il referto redatto dal Collegio dei Revisori che però raccomanda che, prima di procedere all’operazione si attui una ulteriore e più aggiornata perizia. Stima che verrà affidata al professor Raffaele Zanoli, professore straordinario presso la Facoltà di Ingegneria (raggruppamento disciplinare AGR01 "Economia ed Estimo Rurale"), dove è docente di "Estimo" ed “Economia e Gestione del Mercato”.

Fatto questo si ritornerà in Consiglio Comunale per espletare l’ultima fase. Quindi, secondo il primo cittadino, l’intera faccenda non è ancora definita ma è stata messa in aspettativa. Pertanto, la delibera nr.41 del passato consiglio comunale non ha motivo di essere abolita non essendo una conclusione ma solo un “passaggio” dell’iter. Detto questo Gaspari invitava De Vecchis a ritirare la mozione. Cosa che il consigliere di AN rifiutava nel modo più categorico. L’ex Presidente del Consiglio della Giunta Martinelli rincarava la dose rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza avvertendoli che il loro voto diventava un’assunzione di responsabilità nei confronti di una delibera inficiata da gravi difetti di forma e di iter amministrativi.

Le anomalie (leggi allegati) quali :perizie non protocollate, richieste di pareri legali approssimative, discordanze numeriche sono tante e tali che la delibera numero 41 va revocata non per l’oggetto (la vendita dell’immobile sulla quale concorda anche De Vecchis) ma per la forma. Poi, si può sempre riconvocare un’altra sessione e riproporre, magari questa volta con stima adeguata e corretta, la delibera. Ma, con 18 voti contrari e 8 favorevoli, la mozione viene respinta con la partecipazione compatta di tutta la maggioranza. A questo punto, come preventivato, il consigliere De Vecchis darà seguito all’intenzione di procedere con gli esposti alla Procura, alla Corte dei Conti ed al Tar.

Visti i tempi burocratici è molto probabile che le risposte arrivino quando la faccenda è conclusa. “Non mi stupisce che il Sindaco abbia deciso che la maggioranza doveva votare contro. Egli deve difendere ad ogni costo la figura dei dirigenti comunali. Anche a costo di non voler vedere la realtà di una pratica nata male e che rischia di finire anche peggio. Ma siccome sono i consiglieri quelli che votano la responsabilità è anche la loro. Essendo la votazione palese nessuno ha avuto il coraggio di esprimere cosa veramente pensavano”.