Incontro con i Comuni dellAlta Valmarecchia, rischio idrogeologico
| NOVAFELTRIACarrabs: Un milione e 186 mila euro con la programmazione 2006/07
Dopo i 2 milioni e 714 mila euro destinati alla difesa del suolo nello scorso biennio, l’Alta Valmarecchia potrà contare su altri fondi con la programmazione 2006/07, pari a un milione e 186 mila euro. Risorse che saranno utilizzate per la sistemazione delle frane e dei corsi d’acqua dei territori ricadenti nella Comunità montana. Lo ha annunciato l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Gianluca Carrabs che ha incontrato, a Novafeltria, i sindaci dei Comuni di Novafeltria, Casteldelci, Maiolo, Talamello, Pennabilli, San Leo e Sant’Agata Feltria. Presenti alla riunione anche i rappresentanti della Comunità montana, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Palmiro Ucchielli, il segretario del Bacino interregionale Conca e Marecchia, Gianfranco Giovagnoli, il segretario dell’Autorità di bacino regionale, Mario Smargiasso, Pierpaolo Tiberi del coordinamento Protezione civile delle Marche.
“Dal suo insediamento – ha ribadito Carrabs – il governo regionale ha impegnato 3 milioni e 900 mila euro per la prevenzione del rischio idrogeologico nell’Alta Valmarecchia. Cifra considerevole, se si considera che la Regione investe, per questa finalità, circa 9 milioni all’anno in tutte le Marche. Con le nuove risorse reperite, l’amministrazione regionale rinnova l’impegno per l’Alta Valmarecchia. Un’attenzione sottolineata anche dal presidio di protezione civile che la Regione ha aperto, presso la sede della comunità montana di Novafeltria, per seguire gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e offrire assistenza tecnica e amministrativa ai Comuni. L’obiettivo è quello di finanziare la manutenzione del territorio attraverso la concertazione con le realtà comunali e la Provincia di Pesaro e Urbino, in modo da individuare le priorità e la collocazione precisa delle risorse”.
Carrabs ha poi chiarito che i fondi della nuova annualità derivano da intese istituzionali con il ministero dell’Ambiente, dalle disponibilità del bilancio regionale, dalle risorse Cipe (accordo di programma quadro con il governo) e dai fondi della Protezione civile. Parlando della recente ripartizione dei fondi Cipe (22 milioni di euro), effettuata nei gironi scorsi dalla Regione, l’assessore ha sottolineato come, per la prima volta, la quota più consistente sia stata destinata alle infrastrutture e alla difesa del suolo: “Una rivoluzione culturale nella programmazione regionale, che pone al centro degli interventi la salvaguardia e la vivibilità del territorio”.
Nel suo saluto il sindaco di Novafeltria, Vincenzo Sebastiani, ha ringraziato la Regione per “l’attenzione che sta dimostrando alla Valmarecchia, anche negli altri settori della vita amministrativa”. Concetto ribaditi da tutti i Comuni, che chiedono, però, alla Regione una continuità nei finanziamenti degli interventi.
La Valmarecchia – hanno ricordato – segnala la più alta percentuale di movimenti franosi per chilometro quadrato nella provincia di Pesaro e Urbino, mentre Sant’Agata Feltria risulta tra i primi dieci comuni d’Italia per rischio di frane. Gabriele Berardi, presidente della Comunità montana, ha auspicato un coordinamento diretto dell’ente nella programmazione degli interventi, ora gestiti a livello comunale. Rolando Rossi, sindaco di Talamello, ha chiesto una riforma dell’Autorità interregionale del bacino Conca e Marecchia, con una rappresentanza dei Comuni e uffici a Novafeltria. Maggiori finanziamenti sono stati sollecitati dai Comuni di Maiolo e San Leo, a fronte di una situazione di dissesto idrogeologico che richiede – secondo il segretario Giovagnoli – “un fabbisogno finanziario, per l’intero bacino interregionale, di 57 milioni di euro: due terzi dei quali riguardano la Valmarecchia”. Un impegno “continuo, costante, quotidiano” per la Valmarecchia è stata assicurata anche dal presidente della Provincia, Ucchielli.
“Dal suo insediamento – ha ribadito Carrabs – il governo regionale ha impegnato 3 milioni e 900 mila euro per la prevenzione del rischio idrogeologico nell’Alta Valmarecchia. Cifra considerevole, se si considera che la Regione investe, per questa finalità, circa 9 milioni all’anno in tutte le Marche. Con le nuove risorse reperite, l’amministrazione regionale rinnova l’impegno per l’Alta Valmarecchia. Un’attenzione sottolineata anche dal presidio di protezione civile che la Regione ha aperto, presso la sede della comunità montana di Novafeltria, per seguire gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e offrire assistenza tecnica e amministrativa ai Comuni. L’obiettivo è quello di finanziare la manutenzione del territorio attraverso la concertazione con le realtà comunali e la Provincia di Pesaro e Urbino, in modo da individuare le priorità e la collocazione precisa delle risorse”.
Carrabs ha poi chiarito che i fondi della nuova annualità derivano da intese istituzionali con il ministero dell’Ambiente, dalle disponibilità del bilancio regionale, dalle risorse Cipe (accordo di programma quadro con il governo) e dai fondi della Protezione civile. Parlando della recente ripartizione dei fondi Cipe (22 milioni di euro), effettuata nei gironi scorsi dalla Regione, l’assessore ha sottolineato come, per la prima volta, la quota più consistente sia stata destinata alle infrastrutture e alla difesa del suolo: “Una rivoluzione culturale nella programmazione regionale, che pone al centro degli interventi la salvaguardia e la vivibilità del territorio”.
Nel suo saluto il sindaco di Novafeltria, Vincenzo Sebastiani, ha ringraziato la Regione per “l’attenzione che sta dimostrando alla Valmarecchia, anche negli altri settori della vita amministrativa”. Concetto ribaditi da tutti i Comuni, che chiedono, però, alla Regione una continuità nei finanziamenti degli interventi.
La Valmarecchia – hanno ricordato – segnala la più alta percentuale di movimenti franosi per chilometro quadrato nella provincia di Pesaro e Urbino, mentre Sant’Agata Feltria risulta tra i primi dieci comuni d’Italia per rischio di frane. Gabriele Berardi, presidente della Comunità montana, ha auspicato un coordinamento diretto dell’ente nella programmazione degli interventi, ora gestiti a livello comunale. Rolando Rossi, sindaco di Talamello, ha chiesto una riforma dell’Autorità interregionale del bacino Conca e Marecchia, con una rappresentanza dei Comuni e uffici a Novafeltria. Maggiori finanziamenti sono stati sollecitati dai Comuni di Maiolo e San Leo, a fronte di una situazione di dissesto idrogeologico che richiede – secondo il segretario Giovagnoli – “un fabbisogno finanziario, per l’intero bacino interregionale, di 57 milioni di euro: due terzi dei quali riguardano la Valmarecchia”. Un impegno “continuo, costante, quotidiano” per la Valmarecchia è stata assicurata anche dal presidente della Provincia, Ucchielli.
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07/10/2006
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