Polo Museale di San Francesco, un luogo di incontro per vivere a pieno la cultura
Montefiore dell'Aso | Achille Castelli: Un ambizioso progetto che diviene realtà grazie anche alla sinergia e alle forze dei tanti enti che ci hanno supportato nella realizzazione. Questa struttura rappresenta ledificio storico per eccellenza
di Luigina Pezzoli
Un grande evento ha caratterizzato la giornata del 7 ottobre a Montefiore dell’Aso in quanto è stato presentato il nuovo Polo Museale di San Francesco. Per l’occasione sono intervenuti: il vice presidente della provincia di Ascoli Piceno, Emidio Mandozzi; il sindaco e l’assessore alla cultura del comune di Montefiore dell’Aso, rispettivamente Achille Castelli e Giamaica Brilli; lo scenografo, Giancarlo Basili; l'architetto curatore dell'allestimento, Tiziana Maffei e il professore dell’l’Università Politecnica delle Marche Giorgio Fuà di San Benedetto del Tronto, Renato Novelli.
Nell’ampio percorso che caratterizza il Polo Museale di San Francesco, il visitatore può ammirare spazi dettagliatamente allestiti per custodire il patrimonio della cultura marchigiana. Infatti lo storico edificio, costruito alla fine del XIII secolo e ristrutturato nel 1997 a seguito del terremoto, si articola in spazi francescani ove vengono conservati testimonianze di arte, cinema ed etnografia. Ben cinque luoghi conventuali qualificano il tragitto museale: il Centro di Documentazione Scenografica Giancarlo Basili, il museo della Civiltà Contadina, la sala Carlo Crivelli, la raccolta del Maestro Adolfo de Carolis e la collezione del pittore pugliese Domenico Cantatore.
Davvero emozionante il Centro Documentazione Scenografica di Giancarlo Basili arredato con vecchie sedie del cinema parrocchiale e dotato di un sistema video per proiettare suoni ed immagini. Contiene anche un'ampia raccolta di materiale video relativo ai film come Nirvana di Gabrile Salvatores, Palombella Rossa di Nanni Moretti, La stanza del figlio di Nanni Moretti ed Il Caimano di Nanni Moretti. «Questi spazi – ha affermato l’architetto,Tiziana Maffei- contengono molto materiale e ben differenziato ciò a ribadire che la cultura ha più linguaggi. L’espressione del territorio è costituita da diverse modalità di fare cultura».
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07/10/2006
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