Ciccanti: va bene ospedale unico di Vallata se con azienda ospedaliera
Ascoli Piceno | Il senatore ascolano interviene al convegno sull'ospedale unico
di Amedeo Ciccanti
Amedeo Ciccanti
"La fusione degli ospedali di Ascoli e S.Benedetto proposta dalla Regione Marche ha un senso se le economie di gestione che ne deriveranno saranno reinvestite sullo stesso ospedale per l'alta specialità e il rinnovamento tecnologico e non per ripianare i debiti della sanità regionale contratti per sprechi e privilegi clientelari".
Lo ha affermato il Sen.Amedeo Ciccanti intervenendo nel Consiglio Comunale di Ascoli sulla mozione presentata dal centro sinistra contro l'iniziativa regionale. "La condizione perchè le risorse risparmiate rimangano sul territorio piceno - ha continuato l'esponente udc - è il riconoscimento del nuovo ospedale come azienda ospedaliera con personalità giuridica, quindi con autonomia organizzativa e contabile, in grado di saper stare sul 'mercato delle prestazioni sanitarie' con l'efficienza e la efficacia di una struttura privata, dove il cittadino-paziente è anche 'cliente' e quindi trattato con decoro, rispetto e professionalità, perchè la sua patologia è pagata dal Servizio Sanitario Regionale".
"L'aziendalizzazione dell'attività ospedaliera - ha sottolineato il parlamentare - finora è stata riconosciuta solo al 'S.Salvatore' di Pesaro e al 'Torrette' di Ancona e sempre negata ad Ascoli, nonostante le mie richieste come consigliere regionale, fin dai tempi in cui la legge l'ha prevista e rappresenta un'occasione di crescita professionale e scientifica per quanti vi lavorano, perchè basata sull'autofinanziamento, con indubbie ricadute sul territorio e sulla migliore tutela dei suoi abitanti, oggi costretti ad emigrare verso gli ospedali di Ancona, della capitale o del nord, se vogliono prestazioni di livello".
Secondo Ciccanti, che ha ripetuto questi concetti con decisione anche nel convegno organizzato a Villa Picena di Colli del Tronto dai due Rotary Club di Ascoli e S.Benedetto, "bisogna dare al Vice Presidente Agostini una forza contrattuale politica forte, da spendere sul tavolo della Giunta regionale, con un mandato fermo: 'fusione sì, ma con l'Azienda'; ovvero 'fusione no, senza Azienda', a seconda che si parta dalla parte del sì o del no alla fusione, che pare divida internamente i partiti, sia di centro destra che di centro sinistra".
"Ci sono resistenze culturali e lobbistiche - ha detto durante l'intervento in Consiglio - le une di tipo campanilistico e le altre di chi non intende mettersi in discussione sul piano professionale perchè lucra posizioni di rendita, ma i cittadini e gli esponenti della politica devono vincere su tutt'e due queste logiche difensive e di chiusura alle sfide del tempo che ci è dato di vivere, che registra forti tagli alla sanità a volte giusti a volte meno giusti, se non vogliamo tra dieci anni far pagare a noi stessi come anziani e ai nostri giovani gli errori di un vieto populismo elettorale".
Rispondendo poi alle obiezioni di alcuni medici, il Senatore ha sottolineato che "l'ospedale di Vallata è una sfida anche per il sistema sanitario: ci sono medici, paramedici ed infermieri che amano la loro professione e lavorano sodo tutto il giorno a fianco dei pazienti, questi avranno tutto da guadagnare dall'aziendalizzazione, sia in termini di gratificazione morale, professionale ed economica, perchè vivranno in ambienti molto più motivati rispetto a quelli di oggi; il problema sorgerà sicuramente per quella minoranza che esercita la professione come una dannazione terrena e se ne fanno pure accorgere".
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01/11/2006
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